I conti in tasca ai governatori. Con stipendi da 13mila euro. Compensi mica da ridere per i presidenti di Regione. Ma è niente se paragonati a quelli dei parlamentari

Fare il presidente di regione non è poi così male. Ebbene sì. A conti fatti lo stipendio di un Governatore è più che dignitoso. Il massimo consentito dalla legge è 13.800 euro lordi mensili. Esattamente quanto guadagna e continuerà ad intascare il governatore uscente del Veneto, Luca Zaia, se alle Regionali di domenica e lunedì prossimi sarà, come probabile, riconfermato presidente. Insomma, un signor stipendio ma, a ben vedere, neppure eccessivo. Specie se paragonato a quello dei parlamentari.

L’indennità di un deputato, per esempio, è di 10.435 euro lordi al mese, ai quali vanno aggiunti altri 3.503 euro mensili di diaria (rimborso per le spese di soggiorno nella Capitale) e altri 3.690 euro, sempre al mese (per metà da attestare e per metà a forfait), a copertura delle spese per l’esercizio del mandato. Totale: 17.628 euro lordi al mese. Meglio va, addirittura, ai senatori: indennità lorda mensile di 10.385 euro, cui vanno aggiunti 3.500 euro di diaria, 4.180 euro (per metà da rendicontare e per metà a forfait) a rimborso delle spese per l’esercizio del mandato e altri 1.650 euro a copertura delle spese generali. Totale: 19.715.

Ma non tutti i presidenti di regione percepisco lo stesso compenso. Vedasi il caso dell’Emilia Romagna, guidata da Stefano Bonaccini (confermato il 26 gennaio 2020 dopo aver battuto, con la coalizione di centro sinistra, la candidata leghista Lucia Borgonzoni), e il caso del Piemonte, regione governata dall’azzurro Alberto Cirio. Prendono rispettivamente 9.758 e 10.200 euro lordi al mese. Ma non pensiate che sia per mancanza di risorse. Affatto. Sono stati proprio i presidenti che nel 2015 e nel 2016 hanno deciso di ridurre gli stipendi di assessori e consiglieri. Badate bene che si tratta della seconda e della quarta regione per prodotto interno lordo (Pil), ma anche la sesta e la settima per popolazione. Certo è che se da un lato l’accredito sul conto in banca fa gola un po’ a tutti, dall’altro le responsabilità di un presidente di regione non sono di certo da invidiare a confronto dei parlamentari.

Anche le sette regioni dove il prossimo weekend si sceglierà il presidente non prevedono tutte lo stesso compenso. I diversi emolumenti sono, infatti, calcolati sommando l’indennità di carica (di fatto lo stipendio), l’indennità di funzione e il rimborso spese per l’esercizio del mandato. Tutte componenti variabili e, ovviamente, non tutte soggette a tassazione (i rimborsi sono esentasse). Venendo proprio alle regioni in cui i cittadini saranno chiamati alle urne, secondo i dati riportati da Truenumbers, in Veneto il prossimo governatore percepirà esattamente il massimo consentito: 13.800 euro lordi. A seguire in Campania e Puglia, altre regioni al voto, il compenso sarà leggermente inferiore: 13.700 euro. In Liguria sarà 13.684. 13.501 sarà, invece, lo stipendio del governatore della regione più piccola e meno popolata d’Italia, la Valle d’Aosta.

In Toscana il compenso del prossimo presidente sarà di 12.999 euro e nelle Marche 12 mila tondi. Ma chi stabilisce esattamente il compenso di un presidente di regione? Molto semplicemente viene fissato da ogni singola regione con una legge. L’unico vincolo è il tetto massimo dei 13.800 euro lordi. Ma anche questa è una decisione fresca fresca: infatti il limite è stato stabilito soltanto nell’ottobre del 2012. La Conferenza delle regioni, in quella circostanza, ha approvato un documento in cui tutti si impegnavano a rispettare il vincolo. Tra gli obblighi delle regioni c’è, inoltre, la pubblicazione anche dei compensi di giunta regionale e consiglieri.

I presidenti di regione che guadagnano esattamente il massimo dello stipendio consentito oltre a Luca Zaia del Veneto, sono il governatore della Calabria, Jole Santelli, Sebastiano Musumeci della Sicilia, Nicola Zingaretti governatore del Lazio nonché segretario del Partito democratico, Marco Marsilio dell’Abruzzo e Vito Bardi della Basilicata. Il presidente della prima regione italiana per Pil, il lombardo Attilio Fontana, prende 13.245 euro lordi. E ancora: il presidente della Sardegna, Christian Solinas, si attesta a 12.950.

La neo presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, guadagna 12.800 euro, subito dopo arrivano Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia (12.530) e il già citato Ceriscioli delle Marche (12mila). Mentre a guadagnare meno in assoluto sono Donato Toma del Molise prende 11.022 euro mensili lordi, Arno Kompatshcer ne prende 10.500. Infine, Alberto Cirio del Piemonte con 10.200 e Bonaccini dell’Emilia Romagna, che nonostante sia ultimo in classifica porta a casa ben 9.758 euro lordi.