A Matrix Renzi si trasforma in gufo

di Marco Castoro

Renzi finalmente (dicono a Mediaset) è sbarcato anche a Matrix. Contento Luca Telese, così potrà dire che il premier ha rotto l’embargo che aveva con lui. Ma solo apparentemente visto che Renzi non è andato in studio come ha fatto da Del Debbio, da Porro, da Vespa e dalla D’urso. L’intervista l’ha concessa a palazzo Chigi. A intervistarlo è stata Francesca Barra, passata in carriera dai barboni a Renzi nel giro di qualche mese. Dal libro-viaggio “tra la gente che sopravvive mentre nessuno se ne accorge” all’intervista di Matrix. Del resto in tempi di crisi economica siamo tutti un po’ barboni. Anche il premier che davanti alle gambe accavallate della Barra si sistemava continuamente la cravatta. La Barra è riuscita anche a registrare la gufata del premier: «Auguro di cuore ai sindacati una bella manifestazione…». Ma i gufi non erano gli altri? Bah.

BALIVO, BUONA LA SECONDA

Il risultato della prima puntata de Il più grande Pasticcere non è stato considerato con la giusta dimensione. Uno share del 5,62% con una media di 1.468.000 spettatori non è male per un programma all’esordio su Raidue e soprattutto per un genere, il factual entertaiment (l’intrattenimento concreto), che sulle tv generaliste rappresenta una vera novità.

Ridimensionare il ruolo del conduttore per premiare montaggio e regia, è una tecnica che si apprezza su Real Time non certo su uno dei canali di Viale Mazzini, seppure il più sperimentale. Addirittura il programma di Caterina Balivo è stato riproposto in replica il giorno seguente in seconda serata, visto che all’esordio la maggior parte del pubblico femminile (trentenni e quarantenni) era sintonizzato sulla fiction di Raiuno, Questo nostro amore 70 (6.209.000 spettatori pari al 24.25% di share).

Un modo per far conoscere di più il programma, un’operazione di marketing che non è una consuetudine. Ebbene, l’esperimento è riuscito e la replica è stata vista da oltre 400 mila persone di media (più del 4% di share).

JUVE, PIENO DI ASCOLTI

La Juve di Champions ha fatto vincere la serata a Canale 5 con 6.790.000 spettatori di media, pari al 23,8% di share. Tra costoro c’erano anche 1.566.000 abbonati Sky che hanno spento il decoder della tv satellitare per sintonizzarsi sul digitale terrestre. La gara della Roma di martedì sera, esclusiva Sky, era stata vista da 600.183 spettatori medi, con il 3,35% di share. Un buon risultato se si considera che la partita è cominciata alle 18. Quello che invece non è andato bene è il funzionamento di Skygo durante la partita della Roma. Molti tifosi hanno preso d’assalto il call center albanese di Sky per segnalare problemi nella connessione che però non sono stati risolti nel tempo utile per guardare la partita sul pc o sul tablet. E alla fine hanno acceso la vecchia radiolina. A quanto pare la tua tv non si muove sempre con te. Come recita il claim.

BENE AGORÀ

Continua il buon momento di Agorà, il programma del mattino di Raitre condotto da Gerardo Greco. Lo share è vicinissimo alla doppia cifra. A testimonianza che al mattino i talk politici funzionano.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

GENT.MA REDAZIONE,
vorrei rispondere al banale, tendenzioso e maschilista “articolo” di un collega che evidentemente verifica poco e male le sue fonti. Sì,s ono la giornalista di Matrix che ha intervistato ieri il Premier Renzi. E sono stanca che certi attacchi subdoli non abbiano risposte serie.  Come serio e responsabile è il mio lavoro. Vi chiederei di pubblicare la mia risposta.
“La misteriosa ascesa di Francesca Barra” di cui parla Marco Castoro de la notizia è tutt’altro che misteriosa.
Da quattordici anni sono una giornalista professionista, scrivo libri editi da Rizzoli. Ho scritto la biografia di Giovanni Falcone, Mario Francese, il giornalista ucciso dalla mafia (che in molti invece avevano ignorato), ho condotto un programma per quattro anni su radio1 rai “la bellezza contro le mafie” (dove intervistai Renzi, sindaco di Firenze e non solo lui) e partecipo a vari programmi tv .
Ho condotto il concerto del primo maggio, scrivo reportage e servizi per Sette, ho collaborato con l’Unità e Pubblico. Sono lucana, e vi assicuro che nemmeno nei bar del mio paesello di origine arrivano a commentare in modo così riduttivo il lavoro di una donna.
Questo è il mio curriculum personale, ma se a dar fastidio è un tailleur serissimo, grigio, accollato o gambe compostamente piegate (mai accavallate), allora il problema non è più mio.
Ogni tanto rinfrescare la memoria e la biografia di una professionista fa bene a tutti.
Grazie,
Francesca Barra

RISPONDE L’AUTORE DELL’ARTICOLO

Cara Barra, se tu avessi letto bene il mio pezzo ti saresti accorta che non scrivo “misteriosa ascesa”. Semmai cito il tuo libro sui barboni, del quale spero tu vada fiera, anche se nella tua lettera non lo citi. Forse perché ti fa più buona che bella? Tu sei professionista da 14 anni, io dal 1990 (anno in cui ero inviato ai Mondiali di calcio). E se permetti anche io mi intendo di gavetta. Una giornalista è brava indipendentemente dalla bellezza. Se per te quest’ultima rappresenta un chiodo fisso, pensa a chi non ha nemmeno quella. Un giornalista è bravo pure se non ha un agente che cura la sua carriera. Pure se non scrive sul proprio blog un post dal titolo “Sentitevi troppo fighe per essere soltanto amanti”.

Marco Castoro