Tante parole, pochi fatti. Così non si Tronca l’Affittopoli capitolina. Dello scandalo si parla da 10 anni. Il rischio è che sia solo un altro spot

di Carmine Gazzanni

Appartamenti vista Colosseo. A un prezzo più che modico: 70 euro. Chi offre meno? Spostiamoci allora vicino al Vaticano, a Borgo Pio: qui scendiamo a otto euro. Una pizza margherita in cambio di una casa. Niente male. Ed ecco allora che il temerario commissario milanese trapiantato a Roma dopo le dimissioni di Ignazio Marino, Francesco Paolo Tronca, armato come un gladiatore ha dichiarato guerra agli “affitti scandalosi” (ipse dixit) di Roma. Una battaglia più che giusta e che, dopo un primo censimento, conta oltre seicento immobili e canoni di locazione a prezzi stracciati. “Io e il mio staff quando siamo arrivati – ha ribadito Tronca facendo intuire che le brutte sorprese non sono finite – siamo rimasti stupiti dal fatto che non ci fosse un censimento completo, francamente è un’anomalia per un’amministrazione e qualche dubbio te lo fa anche nascere”. Un eufemismo riuscito peraltro male, quello di Tronca. Perchè qui c’è più di “qualche dubbio”. Andatelo a dire agli universitari che pagano una stanza 400 euro (se sono fortunati), oppure ai giovani che si lanciano nel mondo del lavoro e che, per iniziare, sono costretti a vivere in piccoli buchi  nei sottoscala dei palazzi, vere e proprie cantine adibite a pessimi monolocali.

L’ODISSEA APPARTAMENTI – Il punto, in tutta questa storia, è uno e uno soltanto. Come Tronca sa bene, infatti, la denuncia non basta. Perché alla teoria deve sempre accompagnarsi la prassi. E la prassi consiste – giocoforza – nel sanare una situazione che non nasce ora ma che si porta avanti da decenni. Fino ad ora nessuno ha avuto la forza (e il coraggio) di intervenire. Bene ha detto Guido Lanciano dell’Unione Inquilini: “Siamo felici che Tronca abbia ‘scoperto’ questa vicenda, ma sarebbe bastato vedere i nostri comunicati stampa degli ultimi dieci anni per accorgersene”.

SOLO PUBBLICITÀ? – Riuscirà il prode Tronca nell’intento? D’altronde chi meglio di lui, che non deve badare né a bisticci politici né tantomeno a compromessi partitici e che, soprattutto, gode di poteri straordinari, potrebbe intervenire sull’affittopoli romana. Noi ce lo auguriamo. Per Roma, innanzitutto. Ma anche per il commissario. Perché altrimenti bisognerebbe dare adito a quelle voci, sempre più insistenti, per cui quella di Tronca altro non è che una manovra-spot, dopo mesi e mesi di nulla cosmico – a parte il “fondamentale” niet ai risciò e ai gladiatori – per lanciare il collega Guido Bertolaso, sempre più in corsa per il Campidoglio. Forse non tutti ricordano, infatti, che Tronca, insieme peraltro a Franco Gabrielli, lavorava insieme a Bertolaso ai tempi della Protezione Civile. Un particolare non da poco. E allora forza, caro commissario: è ora di sedare le malelingue (nel caso – ça va sans dire – siano tali) e andare aldilà di una denuncia che ha spento più di dieci candeline. Né lo assolverebbe la scusante del poco tempo a disposizione, considerando le elezioni di giugno. Si potrebbe infatti cominciare – come suggerito da alcune associazioni – sospendendo già da domani la procedura di vendita degli alloggi fintanto che non sarà fatta luce sulla questione. Sarebbe uno scandalo (l’ennesimo) vendere a prezzo di favore a chi finora ha pagato 25 euro al mese per un immobile in pieno centro. Insomma, forza commissario: tocca a lei. Non si “stronchi” sul più bello.

Twitter: @CarmineGazzanni