Aiuti di Stato alla Sace Bt. Ma la sanzione può attendere. La spa copre rischi delle imprese all’estero. Per Barroso deve però restituire 70 milioni

di Clemente Pistilli

Saccomanni può attendere. Bloccata dal Tar la restituzione di oltre 70 milioni di euro che la Commissione Europea ha ordinato alla Sace Bt spa, specializzata nelle coperture dei rischi di credito a breve termine delle imprese e partecipata totalmente dalla Sace spa, società della Cassa Depositi e Prestiti. Per Bruxelles quel denaro, utilizzato per avviare l’attività societaria e poi per ripianare le perdite, non sarebbe stato altro che un aiuto di Stato. I giudici amministrativi, raccogliendo l’sos della società, hanno però congelato il provvedimento, in attesa di analizzare bene la vicenda, e al momento nelle casse del Ministero dell’economia e finanze non entrerà un centesimo.

Sostieni società
Sace Bt è stata costituita nel 2004 dalla Sace, che le ha assegnato un capitale iniziale di cento milioni di euro e ha poi coperto le perdite della partecipata. Una costola del gruppo assicurativo presieduto dall’ex ambasciatore Giovanni Castellaneta, attivo nell’assicurazione del credito, nella protezione degli investimenti, nelle cauzioni, nel factoring e nell’export credit. Gruppo controllato dallo Stato, che assicura i rischi delle aziende italiane nelle transazioni internazionali e negli investimenti all’estero. L’operazione Bt è stata però considerata dalla Commissione europea, organo esecutivo dell’Ue, un illegittimo aiuto di Stato. Analizzata la vicenda, il 20 marzo scorso l’organo presieduto da Jose Manuel Barroso ha così ordinato di restituire al Mef un totale di 70.156.000 euro, più interessi. Un colpo mortale per Sace Bt.

I giudici frenano
La società condannata al salasso ha impugnato subito il provvedimento con cui il Ministero retto da Fabrizio Saccomanni, in linea con quanto stabilito dalla Commissione europea, aveva disposto la restituzione delle somme. Vicenda delicata. Prima di esaminare il caso nel merito e prima ancora di discutere della vicenda in aula, sentendo le parti, il presidente della III sezione del Tar del Lazio ha così ritenuto opportuno evitare di mettere in crisi la spa e ha sospeso l’atto impugnato con un proprio decreto. Prossimo round il 20 novembre.

L’interrogazione
Mentre Sace Bt cerca di salvarsi dalla stangata ricevuta da Bruxelles, sull’operato della società, che ha in parte chiuso i rubinetti alle imprese, è stata intanto presentata un’interrogazione da Paolo Petrini, deputato del Pd, che dopo essere stato a lungo impegnato nella Regione Marche è approdato alla Camera. L’onorevole, ricordando che “la Compagnia di assicurazione affianca le imprese italiane che intendono cogliere nuove opportunità di crescita in mercati poco conosciuti e consolidare posizioni già raggiunte”, ha evidenziato il giro di vite impresso negli ultimi mesi nelle garanzie alle aziende. Dopo le promesse governative di sviluppo sui mercati esteri, il deputato ha chiesto proprio al ministro Saccomanni quali interventi intenda compiere per migliorare le condizioni di accesso al credito, in particolare per le imprese di piccole e medie dimensioni, anche prevedendo azioni volte al potenziamento del rilascio delle garanzie e delle coperture assicurative relative ai rischi di credito connessi al commercio sui mercati esteri, in un’ottica di internazionalizzazione delle imprese”.