Alitalia, la Commissione Ue apre un’indagine sul prestito ponte da 900 milioni. Bruxelles è del parere che costituisca un aiuto di Stato

La Commissione europea ha aperto un’indagine approfondita per valutare se il prestito ponte di 900 milioni che l’Italia ha concesso ad Alitalia costituisce un aiuto di Stato e se è conforme alle norme dell’Ue in materia di aiuti alle imprese in difficoltà.

“È compito della Commissione garantire che i prestiti che gli Stati membri concedono alle imprese siano conformi alle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. Verificheremo se il prestito concesso ad Alitalia è conforme a tali norme”, ha dichiarato Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza. Il 2 maggio 2017 Alitalia è stata posta in amministrazione straordinaria conformemente al diritto fallimentare italiano. Per garantire il finanziamento delle attività dell’ex compagnia di bandiera nel periodo dell’amministrazione straordinaria, nel maggio 2017 lo Stato italiano ha concesso all’impresa un prestito ponte di 600 milioni. Nell’ottobre 2017, è stato erogato un ulteriore prestito di 300 milioni. I commissari straordinari hanno inoltre avviato una procedura di gara finalizzata a trovare un acquirente per i beni di Alitalia. Nel gennaio 2018, l’Italia ha notificato come aiuto per il salvataggio, ai sensi delle norme Ue in materia di aiuti di Stato, in particolare degli orientamenti sugli per il salvataggio e la ristrutturazione, l’intero prestito di 900 milioni che lo Stato ha concesso ad Alitalia.

Tale notifica ha fatto seguito a una serie di denunce che la Commissione ha ricevuto nel 2017, nelle quali si sosteneva che il prestito costituiva un aiuto di Stato incompatibile con le vigenti norme Ue.

Al momento, la Commissione è del parere che il prestito statale costituisca un aiuto di Stato e si appresta quindi a svolgere ulteriori accertamenti per verificare se il prestito soddisfi le condizioni previste dagli orientamenti. L’apertura di un’indagine approfondita offre a tutte le parti interessate la possibilità di esprimere la propria opinione in merito alla misura, senza pregiudicare in alcun modo l’esito dell’indagine stessa. In base alle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato, gli interventi pubblici a favore delle imprese possono essere considerati privi di elementi di aiuti di Stato se vengono effettuati nel rispetto delle condizioni che un operatore privato avrebbe accettato a condizioni di mercato (il principio dell’operatore in un’economia di mercato).