Alitalia rischia di non decollare più. Al referendum i lavoratori sconfessano i sindacati: niente accordo con l’azienda, vicina la vittoria del No

Alitalia rischia di non decollare più. Al via lo spoglio del referendum dei dipendenti. A Milano vittoria schiacciante del No

Seggi chiusi al referendum dei lavoratori sul futuro di Alitalia. E le notizie che arrivano da Milano non sono confortanti. Qui, infatti, è in vantaggio il no al referendum su Alitalia. A quanto si apprende da fonti sindacali, a Linate i no sono stati 698, contro 153 sì, mentre a Malpensa ha vinto il no con 278 voti rispetto a 39 sì. Intanto a Roma prosegue lo spoglio delle altre schede elettorali. Giudizio negativo confermato anche dagli elettori nelle sedi romane di Fiumicino e Magliana, con circa 1.200 schede contrarie all’intesa.

Il Sì vincerebbe invece a Torino ma di strettissima misura con 2 Sì in più. A Fiumicino, nel frattempo, davanti al Training Academy Alitalia, dove è in corso dalle 17,15 circa lo spoglio del referendum, ci sono quasi 200 persone in attesa del risultato finale, tra lavoratori dei due fronti contrapposti del si e del no, delegati sindacali e cronisti. Al referendum dei lavoratori Alitalia hanno partecipato quasi 9 dipendenti ogni 10, per un’affluenza che si avvicina al 87%.

Per ora l’unica notizia certa è che è stata molto alta l’affluenza al voto. Si sono chiusi alle 16 i seggi per il referendum dei lavoratori Alitalia. Oltre dodicimila quelli chiamati a esprimersi pro o contro il verbale di accordo tra azienda e sindacati dello scorso 14 aprile. Due le strade davanti a loro: tagli salariali ed esuberi, ma piano di rilancio della compagnia, o liquidazione e commissariamento.

La proposta – La proposta prevede un intervento del gruppo pubblico, del valore di 200 milioni, che poi dovrebbe essere inserito nella manovrina correttiva. Resta da vedere se l’operazione passerà il vaglio Ue, perché potrebbe essere considerata un aiuto di Stato. Il verbale di confronto, firmato nella tarda notte di giovedì, prevede una serie di misure tra cui la riduzione degli esuberi tra il personale di terra a tempo indeterminato da 1.338 a 980 e la riduzione del taglio degli stipendi del personale navigante dal 30 all’8%. Si evidenzia poi la necessità di accelerare la crescita dei ricavi, in particolare inserendo nuovi aerei per il lungo raggio.