Alla fine Silvio salva Razzi. Al senatore abruzzese offerto un seggio all’estero: “Ma devo essere capolista. E il partito mi dia i soldi”

Aveva detto, proprio in un’intervista a La Notizia, di aspettare l’intervento di Silvio Berlusconi, “il secondo amore della mia vita dopo mia moglie”. E quell’intervento alla fine sembra essere arrivato, tanto che alla fine Antonio Razzi, l’istrionico senatore abruzzese di Forza Italia reso noto dall’imitazione di Maurizio Crozza, potrebbe essere ripescato all’estero.

“Mi ha chiamato Paolo Romani – ha confessato Razzi al Corriere della Sera –. ‘Ti vogliamo aiutare, ho trovato per te un seggio all’estero. Ti puoi candidare lì’”. Il senatore però ha posto due condizioni. Primo: “Devo essere capolista”. Secondo: “Soprattutto, devo essere supportato dal partito. All’estero ci sono le preferenze, i collegi sono enormi, chi mi darà 200mila euro per fare la campagna elettorale?”.

Razzi, che si definisce “sedotto e abbandonato” per la mancata candidatura in Abruzzo, non ha nascosto la sua amarezza: “A un certo punto avevano detto: chi non versa la quota mensile non sarà candidato. Io ho sempre pagato il partito, da me infatti Berlusconi non avanza un centesimo. Molte volte essere onesti non porta nulla. Io sono onesto e tranquillo e me ne vanto”.

E Berlusconi? “Ho provato a chiamarlo ma nessuno risponde. Quando uno ha bisogno non c’è nessun che ti aiuta. È sempre così questa vita. Purtroppo qui ci vorrebbe rispetto ed educazione”.