Altro capitolo dell’inchiesta Consip. Perquisizioni al Palazzo di Giustizia di Napoli. Un dirigente accusato di corruzione con Romeo

Altro capitolo dell'inchiesta Consip. Perquisizioni al Palazzo di Giustizia di Napoli. Un dirigente accusato di corruzione con Romeo

Altro capitolo dell’inchiesta Consip con la perquisizione di oggi nell’ufficio del direttore generale per la gestione e la manutenzione del Palazzo di giustizia di Napoli, Emanuele Caldarera, iscritto nel registro degli indagati per corruzione in concorso con l’imprenditore Alfredo Romeo nel filone napoletano dell’inchiesta Consip.

Caldarera è sospettato di aver sbloccato il pagamento di alcune fatture a favore della Romeo Gestioni in cambio dell’assunzione di una figlia in un’azienda del gruppo imprenditoriale. I fatti si sarebbero verificati tra ottobre e novembre 2016. Il gruppo di Romeo ha in appalto il servizio di manutenzione e pulizia all’interno della cittadella giudiziaria del Centro Direzionale di Napoli. La perquisizione è stata disposta dai pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano, che coordinano il filone napoletano dell’inchiesta su Romeo.

Alfredo Romeo, ricordiamo, è l’imprenditore simbolo dell’affaire Consip, una presunta corruzione su un appalto da 2,7 miliardi di euro, vicenda per la quale sono indagati per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento il ministro Luca Lotti e il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette. L’indagine a carico del braccio destro di Matteo Renzi e di Del Sette è finita per competenza alla procura di Roma. Proprio oggi, tra l’altro, al Senato si vota la mozione di sfiducia promossa contro il ministro dello Sport.