Altro che Sud. Le tangenti sono di casa

dalla Redazione

Arrestati dalla Guardia di finanza di Milano con l’ipotesi di corruzione il vicesindaco di Cologno monzese, Raffaele Cantalupo, e l’assessore all’edilizia privata e  pubblica, Maurizio Diaco. Sono accusati di aver truccato la gara d’appalto per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in cambio di 300mila euro. Ai domiciliari altre due persone coinvolte nella vicenda. Per Cantalupo e Diaco, eletti con il  centrosinistra, in particolare, l’accusa è aver intascato  dall’impresa Sangalli 50mila euro, quale acconto dei 300mila pattuiti, per favorire l’impresa monzese nell’affidamento dell’appalto. Un  appalto che, stando a quanto riferisce la gdf, aveva un valore  contrattuale di 28 mln di euro. L’indagine Clean City, coordinata dai  pm Salvatore Bellomo, Manuela Massenz e Giulia Rizzo della Procura di Monza, già lo scorso dicembre aveva svelato l’esistenza di un  collaudato sistema corruttivo per ottenere appalti pubblici grazie al pagamento di tangenti, con protagonista l’impresa Sangalli di Monza.

Agli arresti domiciliari, invece, sono finiti Michele De Girolamo di Area Sud Milano, attuale affidataria del servizio di igiene urbana a Cologno, e Fortunato Deleidi, dipendente della Sangalli. Coinvolta nella vicenda anche la San Germano di Pianezza (Torino), azienda che opera in diversi comuni della Brianza. A tutti viene contestato di essere complici del vice sindaco Cantalupo, dell’assessore Diaco e di Giorgio Sangalli: il loro piano sarebbe stato quello di annullare la gara per l’affidamento del servizio di
raccolta e smaltimento rifiuti bandito dal Comune di Cologno Monzese, in quanto non remunerativa, indirne una nuova, per un valore superiore, favorendo la vittoria della Sangalli.