Ancora una notte di paura alle falde dell’Etna. Avvertite dalla popolazione sette scosse di terremoto in poche ore. L’area è quella del versante di Paternò

Ancora in corso lo sciame sismico nell'area dell'Etna

La terra continua a tremare alle falde dell’Etna dopo il sisma del giorno Santo Stefano. Nelle ultime ore la rete dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell’Osservatorio etneo ha registrato, infatti, 7 scosse di terremoto nel versante del vulcano che si affaccia su Paternò. La più forte è stata avvertita questa mattina, alle 5.10, di magnitudo 3.5. Era stata preceduta da un’altra scossa, di magnitudo 3, registrata alle 4.54 tra Ragalna, Biancavilla e Adrano. Le altre, a partire dalle 22.19 di ieri sera, sono state di magnitudo compreso tra 2.3 e 3.0 e registrare dall’Ingv sempre nell’area di Ragalna e Santa Maria di Licodia. Vigili del fuoco e Dipartimento della Protezione civile non segnalano al momento ulteriori danni a persone o cose.

In seguito alla scossa di magnitudo 4.8 del 26 dicembre, che ha dato il via allo sciame sismico ancora in corso nel Catanese, sono salite a 5.453 le richieste di sopralluogo per danni subiti da immobili. Quelli finora dichiarati agibili sono 908, parzialmente inagibili 489 e inagibili 505. I controlli hanno riguardato anche 52 scuole su 90 ancora da ispezionare: 36 quelle agibili e 13 quelle parzialmente inagibili. Gli sfollati sono 1.096, dei quali 794 sono ospiti in alberghi convenzionati con la Regione Siciliana, 300 in modo autonomo e due in strutture convenzionate.