Anno nuovo, manovra vecchia. “I soldi buttati su 80 euro e Jobs Act avrebbero coperto il reddito di cittadinanza”. Laura Castelli (M5S) boccia le misure del Governo

L'intervista - Anno nuovo, manovra vecchia. La parlamentare M5S, Laura Castelli, non ha grosse aspettative per la stagione di bilancio che sta per aprirsi.

Anno nuovo, manovra vecchia. La parlamentare 5 Stelle, Laura Castelli, non ha grosse aspettative per la stagione di bilancio che sta per aprirsi. “Anche nel Def 2016 – ha detto a La Notizia – il Governo fa muro di gomma rispetto a quegli investimenti che hanno leve finanziarie buone come la cultura, la prevenzione sanitaria, l’energia e il dissesto idrogeologico”. Secondo Castelli “é paradossale imbattersi in una programmazione che impiega 16 miliardi di euro per riconfermare gli 80 euro e finanziare gli incentivi sul Jobs act. Risorse che potevano senza dubbio essere utilizzate per realizzare una manovra più strutturale”.

Nel mirino della  parlamentare torinese ci sono le scelte di corto respiro del Governo Renzi: “Questo esecutivo si affida agli 80 euro che costituiscono notoriamente domanda aggregata e, quindi, limitante sul fronte degli investimenti. Per non parlare degli incentivi sul Jobs act che, poi, altro non sono che incentivi su dei contratti e, dunque, non creano lavoro”.

Per Castelli, “con le stesse risorse, invece, si potrebbe realizzare finalmente il reddito di cittadinanza”.

Questa sì che, a sentire la deputata del Movimento, sarebbe “una misura strutturale. Oltre che un intervento in grado di garantire seriamente un riordino del sistema di domanda e offerta di lavoro”.

Pollice verso, insomma, su tutta la linea: “Non ci sono i presupposti per una buona legge di bilancio e per seri investimenti che, accompagnati da valide leve fiscali, potrebbero rimettere in moto l’Italia”.

Castelli, infine, non vuole sentire ragioni sui paletti posti dall’Ue: “Un Governo che va in Europa e veramente batte i pugni sul tavolo – ha concluso –  non si accontenta di una flessibilità risicata. Casomai comunica che in una situazione emergenziale e di crisi ha necessità di sforare il tetto del 3%”.