Aperte le autostrade digitali. Senza fibra non c’è ripartenza. Parla la sottosegretaria pentastellata al Mise, Liuzzi: “Approvato un piano di voucher per famiglie e imprese”

Quella di ieri è considerata una svolta epocale per il Paese. Non si contano più gli allarmi lanciati nel corso degli anni sui ritardi enormi nella digitalizzazione. Neppure l’impegno di un colosso come Cassa depositi e prestiti era riuscito sinora a sbloccare la situazione, ma ora i presupposti per una reale modernizzazione ci sono tutti.
Sottosegretaria Mirella Liuzzi, il vertice di governo ha dato il via libera al progetto FiberCop, uno strumento per arrivare in fretta a costruire la rete unica in fibra in Italia, messo in piedi da Tim e Cdp, al quale si è associata anche Tiscali.

Si tratta di una svolta attesa da tempo. Cosa rappresenta un progetto del genere per il Paese?
È un progetto che fornirà a imprese e cittadini, grazie alla fibra ottica, servizi più efficienti e a prova di futuro, favorendo una ottimale allocazione delle risorse, con un soggetto forte e presente sul territorio che non crei ritardi. Una decisione strategica che richiede visione e grandi investimenti ma che una volta messa in atto siamo certi potrà dare al Paese quello slancio di cui si avverte oggi più che mai il bisogno.

Cosa ha frenato sinora la rete unica, considerando che la stessa Cassa Depositi e Prestiti era già impegnata su tale fronte?
Come detto, si tratta di un progetto di politica industriale fondamentale per l’Italia che intende superare scelte disastrose di politica industriale assunte nel passato così come i ritardi accumulati negli investimenti in fibra e dalla concessionaria Open Fiber. Occorre voltare pagina, dando un nuovo impulso e rapidamente. Quello che nascerà sarà adesso un autentico progetto di politica industriale, fondamentale per un Paese che vuole guardare al futuro con rinnovata fiducia rafforzando infrastrutture di comunicazione e connettività.

Quanto ha influito l’emergenza coronavirus e lo smart working in cui si è trovata catapultata all’improvviso larga parte degli italiani, dal lockdown in poi, nell’accelerazione data alla rete unica veloce e quale tempistica prevede?
Abbiamo sempre considerato la rete un valore imprescindibile perché è sulle autostrade digitali che dobbiamo basare non solo il nostro futuro ma anche e soprattutto il nostro presente. L’emergenza sanitaria ha tuttavia portato allo scoperto diverse criticità nella vita di tutti i giorni. Piccole e medie imprese, cittadini, ma anche enti pubblici e amministrazioni locali, hanno però utilizzato questo stato di necessità per effettuare salti concettuali prima rimandati, come la consapevolezza del valore delle infrastrutture di rete per il potenziamento delle attività di impresa e l’importanza di garantire servizi immateriali e da remoto per lavoratori e cittadini. Oggi non possiamo più voltarci indietro e la costituzione di una rete unica dovrà garantire una reale inclusione sociale digitale, imprescindibile per una ripartenza di lungo respiro. Quanto alle tempistiche, sarà necessario compiere i passaggi con le Autorità indipendenti, ci auguriamo di procedere spediti.

Il Ministero dello svilupo economico esattamente quali obiettivi intende raggiungere con tale iniziativa?
Il Ministero dello sviluppo economico svolge un ruolo di primo piano nella trasformazione tecnologica a favore di imprese e cittadini e le reti sono il tessuto connettivo sulle quali si fonda questo processo. Per tale motivo, abbiamo approvato l’avvio di un piano voucher diretto per imprese e famiglie, in tutte le aree del Paese, con una prima fase di intervento, a partire dal prossimo mese di settembre, che riguarderà le famiglie meno abbienti per cui è previsto un voucher per il passaggio alla migliore connettività e per acquistare pc o tablet; a seguire sarà avviata una seconda fase di voucher per imprese e per le altre famiglie. Parallelamente, il Governo ha dato avvio a un “Piano scuole” che garantirà connettività ad almeno 1 Gbit/s dei plessi scolastici sull’intero territorio nazionale. Tutte azioni che hanno avuto una proficua interlocuzione con l’Europa. Ed è proprio grazie all’impulso che verrà dato dal recovery fund e ai maggiori finanziamenti che arriveranno, che vogliamo creare i presupposti per scardinare il peso della burocrazia, superare il digital divide e generare circoli virtuosi di crescita improntati alla trasformazione digitale.