Arkansas, non c’è clemenza per i condannati a morte. Il boia è già entrato in azione. La Corte Suprema sblocca le condanne che erano state fermate dalle case farmaceutiche

La Corte Suprema ha deciso di non fare sconti ai condannati a morte in Arkansas dando il via libera all'esecuzione della pena di morte di quattro detenuti

Niente da fare. Alla fine la Corte Suprema ha deciso di non fare sconti ai condannati a morte in Arkansas dando il via libera all’esecuzione della pena di morte di quattro detenuti. Esecuzioni che dovranno avvenire entro e non oltre il 30 aprile. La prima alle 23.56 locali, con il primo giustiziato. Così l’Arkansas è tornato a eseguire una condanna a morte. L’ultima c’era stata nel 2005. La prima vittima si chiamava Ledell Lee, ed era stato condannato per l’omicidio di una donna a metà anni ’90.

Sette esecuzioni erano state sospese nei giorni scorsi a causa di un braccio di ferro con le cause farmaceutiche. Uno dei tre farmaci necessari per l’iniezione letale è in scadenza il prossimo 30 aprile e questo aveva portato all’accelerazione delle esecuzioni. Salvo poi la sospensione decisa da un giudice federale. Fino a oggi con la parola fine della Corte Suprema e l’avvio delle pene di morte.

Esecuzioni record quindi, visto che mai tante condanne (otto, ndr), erano state decretate da eseguire in così pochi giorni. Un caso sollevato nei giorni scorsi anche da Amnesty International e Human Rights Watch. Ma ormai il boia è entrato in azione.