Arriva una nuova mazzata europea

Dalla Redazione

Nuova stangata da Bruxelles per l’Italia, La Commissione europea ha deferito il nostro Paese alla Corte di giustizia per non essersi conformata a una sua decisione del 2012, che imponeva il recupero di un aiuto di Stato. La Commissione aveva infatti stabilito che i circa 360 milioni di euro erogati tra il 2002 e il 2010 da Sea, gestore pubblico degli aeroporti di Milano, alla sua controllata Sea Handling, erano incompatibili con le regole comunitarie riguardanti gli aiuti di Stato e andavano recuperati. Ma, nonostante sia passato più di un anno e mezzo dalla decisione di Bruxelles, ciò non è ancora avvenuto.

Nel giugno 2010, a seguito di una denuncia, la Commissione aveva fatto partire un’indagine riguardante una serie di apporti di capitale effettuati da Sea, senza preventiva notifica alla Commissione, tra il 2002 e il 2010 a favore di Sea Handling. Dall’indagine, spiega la Commissione europea, è emerso che “i ripetuti apporti di capitale non sono stati effettuati a condizioni di mercato: nessun investitore privato, operante alle condizioni di mercato, avrebbe accettato di concedere questo capitale all’impresa”. Gli apporti di capitale, secondo Bruxellese, avrebbero fornito a Sea Handling un vantaggio indebito rispetto alla concorrenza. Lo stato aveva quattro mesi a disposizione per conformarsi alla decisione dell’organo comunitarrio e non ha proceduto al recupero. L’Italia, Sea Handling e il Comune di Milano, azionista principale di Sea, avevano impugnato la decisione del 2012 chiedendone la sospensione nel marzo 2013.

La domanda è stata, però, respinta. Due settimane fa la Commissione ha avviato un’indagine approfondita per valutare se un apporto di capitale pari a 25 milioni di euro effettuato da Sea a favore della sua nuova controllata incaricata della gestione dei servizi a terra, Airport Handling, fosse compatibile con le norme europee in materia di aiuti di Stato. Secondo la Commissione, «la finalita’ e il risultato della costituzione della nuova societa’ sono in realta’ quelli di evitare la restituzione dell’aiuto di Stato incompatibile concesso a Sea Handling, di cui Airport Handling puo’ essere considerata il successore economico».