Non solo in mare, ora i migranti muoiono anche nei tir. Una cinquantina di persone trovate senza vita in un camion in Austria

Non solo in mare, ora i migranti muoiono anche nei tir. Una cinquantina di persone trovate senza vita in Austria nel cassone di un camion

Non muoiono più soltanto in mezzo al mare. L’ecatombe si è spostata anche sulla terra ferma. Un numero non ancora identificato con precisione, comunque tra le 20 e le 50 unità, di rifugiati sono stati trovati privi di vita in Austria nel cassone di un tir. Il camion sarebbe stato ritrovato parcheggiato nell’autostrada orientale A4 tra il Burgenland Neusiedl e Parndorf e i migranti sarebbero rimasti asfissiati nel cassone. A rendere ancor più atroce la vicenda è la rivelazione arrivata in conferenza stampa dagli inquirenti e, cioè, il sospetto che i profughi fossero morti già da due giorni. Con il camion abbandonato su una piazzola nell’indifferenza. Non si hanno tracce del conducente. Le ricerche sono partite dalla targa del veicolo ungherese ma intestata a un cittadino romeno.

SGOMENTO INTERNAZIONALE
La tragedia lascia sgomenta la comunità europea. Questa volta il dramma delle morti appare molto più vicino rispetto a quanto accade ormai da anni nel Mediterraneo. Che sia la volta buona che l’Europa si mette a fare qualcosa per fronteggiare l’emergenza? La Commissione Ue ha lanciato un appello all’unità invocando azioni comuni e solidarietà: “C’è la necessità urgente che tutti gli Stati membri sostengano le proposte avanzate dalla Commissione, anche chi sinora è stato riluttante. Ci si trova di fronte “non a una crisi italiana, greca, franco-tedesca ungherese, ma europea”. Dall’Austria, teatro della tragedia, l’appello all’Ue per istituire subito dei centri di accoglienza sui confini dell’Unione europea “per permettere il trasferimento in sicurezza di profughi nei 28 stati membri”. Solidarietà dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “Una morte assurda, che sconvolge la coscienza di ognuno di noi e che sottolinea, una volta di più se ce ne fosse ancora bisogna, la centralità e l’urgenza del tema dell’immigrazione in una Europa dove tornano ad erigersi muri”. Si sveglia, almeno a parole, anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel: “Siamo tutti sconvolti dalla notizia agghiacciante dei profughi morti nel tir. Questo è un ammonimento all’Europa a offrire solidarietà e a trovare soluzioni. Troveremo il modo di distribuire il carico e le sfide in modo equo”. L’Italia è da mesi che chiede un intervento in tal senso. Peccato che in Germania se ne rendano conto soltanto adesso che il dramma si fa più vicino della portata dello stesso. Meglio tardi che mai, potremmo dire. A patto che questa volta alle parole seguano davvero soluzioni tangibili. L’intervento della Merkel è giunto proprio da Vuenna dove era in corso un vertice con i leader di otto Paesi balcanici finalizzata a trovare una strategia per affrontare la crisi. Solo mercoledì, sempre in Austria, sono stati arrestati tre trafficanti di esseri umanni accusati di trasportare i disperati all’interno di tir e camion.

EMERGENZA
Continua l’allerta massima in Ungheria presa d’assalto al confine con la Serbia. Tremila migranti avrebbero raggiunto l’Ungheria soltanto nelle ultime 24 ore. Non basta la barriera metallica alzata lungo il confine a fermare un’invasione senza precedenti di profughi che puntano ad entrare nell’area Schengen. I poliziotti al confine non sono sufficienti a contrastare l’emergenza tanto che Budapest non ha affatto escluso la possibilità di inviare l’esercito.