Avvelenavano le nostre tavole

Di Marco Dettori

Acquistavano olio d’oliva dalla Spagna e, con un vorticoso giro di atti e fatture false, lo etichettavano e vendevano come olio extravergine di oliva biologico 100% Made in Italy. Prima però, per rendere i guadagni più alti, lo miscelavano ad oli esausti, residui di frittura, ossia rifiuti che, anziché essere smaltiti, erano venduti e finivano sulle tavole dei consumatori. L’ennesima truffa, quantificata in 100 milioni di euro, ai danni degli acquirenti e dei prodotti biologici italiani è stata scoperta dalla procura di Trani che ha arrestato 16 tra produttori di olio pugliesi e loro complici calabresi e fatto apporre i sigilli ad altrettante aziende. Il dato che più sconcerta è che durante le indagini i militari della Guardia di Finanza di Andria hanno sequestrato circa 400 tonnellate di olio dalle qualità organolettiche scadenti e/o contaminate.

Le analisi
“Le analisi compiute su campioni di olio d’oliva venduti come biologico extravergine Made in Italy – ha spiegato il responsabile dell’ispettorato repressione frodi di Bari del
ministero dell’agricoltura, Luca Veglia, hanno dimostrato che in quelle bottiglie, in alcuni casi, non vi era nulla che potesse essere definito neppure olio lampante, addirittura che possa essere definito commestibile, trattandosi di oli esausti, residui di frittura, ossia rifiuti che, anzichè essere smaltiti erano venduti e finivano sulle tavole di consumatori”.

Salute a rischio
“Si tratta di sostanze cancerogene e dannose per la salute degli ignari consumatori”, ha rimarcato il pm tranese Antonio Savasta. Dalle indagini della Gdf, dell’ispettorato repressione frodi del ministero delle politiche agricole e dell’Agenzia delle Dogane, emerge che l’olio d’oliva veniva acquistato per due euro al litro dalla Spagna.
Arrivava nei porti di Bari o Salerno e veniva inviato in aziende calabresi dove veniva cartolarizzato e trasformato in olio extravergine d’oliva biologico italiano. Due gli imprenditori andriesi ritenuti a capo delle tre associazione per delinquere smantellate: due facevano capo a Nicola Di Palma, la terza da Antonio Cassetta. Entrambi sono stati arrestati dalle forze dell’ordine.