Baglioni butta Sanremo in politica. Bufera per il comizio del cantautore sul tema migranti. A meno di un mese dal Festival divampa la polemica

Affondo sul tema dell'immigrazione del direttore artistico del Festival Claudio Baglioni

Tira una brutta aria su Sanremo. Il giorno dopo l’affondo sui migranti (“siamo alla farsa”) del direttore artistico del festival Claudio Baglioni, e la replica al vetriolo del vicepremier, Matteo Salvini (“pensi a cantare”),  che non le ha mandate a dire neppure a Fabio Fazio (“probabilmente guadagna in un mese quello che il ministro guadagna in un anno. Non farei mai cambio, ma pretendo rispetto”) non si placa la polemica sul primo Festival del nuovo corso gialloverde. E se l’ad di Viale Mazzini, Fabrizio Salini, getta acqua sul fuoco, confermando il “clima di piena collaborazione” con Baglioni blindando l’evento (“Il Festival è patrimonio degli italiani. Il mio compito, e quello della Rai, è garantirne la qualità e il successo”), meno accomodanti sono state le parole della direttrice di Rai1, Teresa De Santis. “Sono solo canzonette, o almeno dovrebbero esserlo. Invece, e non solo per responsabilità di Claudio Baglioni, sono state trasformate nel solito comizio”, scrive in una lettera a Dagospia. Scatenando l’ira dell’Usigrai: “Non solo non smentisce ma addirittura accusa Baglioni di aver condiviso la responsabilità del solito comizio”. La polemica è servita, buon Sanremo a tutti.