Bellezza calpestata. Borghi medievali e chiesette antiche, i 150 milioni promessi da Renzi sono spariti nel nulla

Renzi aveva presentato “l’operazione-bellezza”, per cui era stata creata un apposito indirizzo mail, bellezza@governo.it. Ma il progetto è finito nel nulla.

Un appello per segnalare i borghi e i siti culturali da ristrutturare. Con la promessa di un investimento di 150 milioni di euro per rilanciare il turismo anche nelle località meno conosciute. Matteo Renzi si era speso in prima persona, prima in un’intervista a Che tempo che fa e poi in un lungo post su Facebook. Il presidente del Consiglio aveva presentato “l’operazione-bellezza”, per cui era stata creata un apposito indirizzo mail, bellezza@governo.it a cui inviare segnalazioni. Ma da quel 9 maggio, data di lancio del progetto, è accaduto poco o nulla. Anzi qualcosa c’è stato: gli italiani hanno creduto all’iniziativa. E sono state quasi 140mila mail contenenti proposte, con un picco di 50mila il 31 maggio, l’ultimo giorno disponibile. Per questo il Movimento 5 Stelle ha deciso di portare la questione in Parlamento. Il deputato Mattia Fantinati sta lavorando a un’interrogazione per chiedere un chiarimento dell’Esecutivo. “Il ministro dei Beni culturali Franceschini e lo stesso Renzi devono darci una risposta. Non è accettabile che si facciano promesse-spot senza poi attuare davvero le misure”, dice Fantinati a La Notizia.

TEMPI BIBLICI
La tempistica scandita da Palazzo Chigi era precisa. Almeno sulla carta. “Una commissione ad hoc stabilirà a quali progetti assegnare le risorse. Il relativo decreto di stanziamento sarà emanato il 10 agosto 2016”, si legge sul sito del Governo che fornisce i dettagli sull’iniziativa. Allo stato attuale, però, resta giusto una mappa dell’Italia con tanti segnaposti colorati per indicare i punti da dove sono giunte le segnalazioni: in pratica da ogni angolo del Paese. “Cosa ne facciamo di queste segnalazioni? Su quale base verranno valutati?”, chiedono i 5 Stelle. Che evidenziano un’ulteriore questione: “Il sito presenta delle Faq molto agili, anche semplici. Peccato che non rivelano nemmeno come sia strutturato il progetto. La cosa è chiara: Renzi ha fatto il solito spot elettorale”. Fantinati ha messo nero su bianco le sue accuse nei confronti di Palazzo Chigi: “Quale credibilità può avere un Governo che si affida alla buona volontà dei cittadini per censire i siti culturali in stato di degrado? Il ministero dei Beni Culturali non ha già una lista di interventi prioritari per il patrimonio culturale italiano?”. “Renzi e Franceschini – ha concluso il deputato del M5S – la smettano di prenderci in giro, dicano dove sono finiti i soldi promessi e quali azioni sono state avviate per il recupero e la tutela del patrimonio culturale italiano”.

GIOCARSI L’EUROPA
Il premier era stato categorico, attirando l’attenzione sul progetto: “Segnalateci i luoghi dell’identità e della bellezza che hanno bisogno di un aiuto economico e finanziario per ripartire. L’email è semplice: bellezza@governo.it. Ci sono, pronti, 150 milioni di euro che vanno assegnati entro il 10 agosto”, ha scritto il presidente del Consiglio su Facebook il 9 maggio. L’iniziativa mostrava un’ampia visione: “Pompei e gli Uffizi aiutano l’Italia a tornare orgogliosa di se stessa, bene! Ma abbiamo bisogno anche del piccolo borgo dimenticato o del museo abbandonato o della chiesetta da ristrutturare. E meglio ancora se un gruppo di cittadini, una associazione, una proloco, una cooperativa, una impresa innovativa si offre di gestire questi beni come luoghi dell’anima per la comunità”. Da qui l’accorato appello finale: “Segnalate i luoghi che a vostro giudizio aiutano il nostro territorio a essere comunità. Perché su questo tema ci giochiamo il futuro dell’Europa, vedrete…”. Appunto, vedremo.