L’ultimo giorno da senatore di Berlusconi

Il discorso alla piazza prima del verdetto. Silvio Berlusconi nel suo ultimo discorso da senatore è tornato sui soliti temi attaccando duramente “la solita magistratura di sinistra”. “E’ un giorno amaro e di lutto per la democrazia”, ha detto Berlusconi in piazza del Plebiscito a Roma ai suoi sostenitori. ”Il Senato di sinistra con il suo potere ha ordinato al tempo di fare freddo. Quando la sinistra non è al potere la magistratura fa di tutto per farla tornare al potere.  Noi siamo moderati. Si sono scagliati contro questa manifestazione ma vogliamo tranquillizzarli: questa è una manifestazione legittima e pacifica”.

Ma la lunga giornata è partita questa mattina, verso le 10:15, l’esame della relazione della Giunta per le elezioni e delle immunità sulla decadenza del senatore Silvio Berlusconi. A prendere per prima la parola è stata la senatrice di Forza Italia, Elisabetta Alberti Casellati, che ha chiesto il voto segreto, appellandosi a un precedente del 2009, quando l’attuale capogruppo del Pd a palazzo Madama, Luigi Zanda, avanzò la stessa richiesta per il caso del senatore Di Girolamo. Una richiesta appoggiata anche da Ncd, ma che è stata bocciata dal presidente Grasso. Intanto sono 25 i senatori iscritti a parlare prima del voto, che è stato anticipato alle 17.

BONDI CONTRO I SENATORI A VITA. “Chiedo se in coscienza ritengono moralmente opportuno e accettabile che coloro che sono nominati senatori a vita, che non si distinguono per una presenza fattiva, siano oggi presenti per votare su un fatto capitale”. Lo ha detto il senatore di Forza Italia, Sandro Bondi, intervenendo nell’aula di palazzo Madama nel corso della discussione generale sulla decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare.

VOTAZIONE ANTICIPATA ALLE 17. Il voto in Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare si terrà alle 17 e non più alle 19. Le dichiarazioni di voto prenderanno il via alle 15.30. “Secondo accordi intercorsi tra i gruppi – ha spiegato il presidente del Senato, Pietro Grasso – i tempi del dibattito sono armonizzati al fine di consentire che lo svolgimento delle dichiarazioni di voto, sul complesso degli ordini del giorno, abbia luogo a partire dalle 15.30, con trasmissione diretta tv, e con le votazioni intorno alle 17”.

PREGIUDIZIALI BOCCIATE. L’aula del Senato ha respinto tutte le questioni pregiudiziali e le sospensive relative alla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore.

GLI INTERVENTI. Sono 25 i senatori iscritti a parlare durante il dibattito nell’aula di palazzo Madama sulla decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare: Caliendo (Fi), D’Anna (Gal), Buccarella (M5S), Falanga (Fi), Giovanardi (Ncd), Scilipoti (Fi), Zanettin (Fi), Buemi (Psi), Galimberti (Fi), D’Ascola (Ncd), Repetti (Fi), Compagna (Gal), Zizza (Fi), D’Ambrosio Lettieri (Fi), Augello (Ncd), Mazzoni (Fi), Matteoli (Fi), Barani (Gal), Minzolini (Fi), Centinaio (Lega Nord), Gasparri (Fi), Iurlaro (Fi), Formigoni (Ncd), Morra (M5S) e Bruno (Fi).

GRASSO: NO A VOTO SEGRETO. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha giudicato “non accoglibile” la richiesta avanzata da alcuni senatori di Forza Italia di procedere con il voto segreto in relazione alla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Grasso ha sottolineato che la Giunta per il Regolamento del Senato ha stabilito di procedere con il voto palese perchè “la votazione sulla decadenza da senatore non è configurabile come voto sulla persona”. Subito dopo è iniziata l’illustrazione della relazione del presidente della Giunta per le elezioni e le immunità, Dario Stèfano.

L’INTERVENTO DI SCHIFANI. “Trattandosi di voto sulla persona, il voto deve essere segreto. Il percorso che ha dato vita a questa innovazione non lo condivido perché il regolamento del Senato è come una piccola Costituzione che per essere modificata ha bisogno di un consenso enorme”. Lo ha detto il senatore di Nuovo centrodestra, Renato Schifani, nel corso dell’esame della relazione della Giunta per le elezioni e delle immunità sulla decadenza del senatore Silvio Berlusconi. “Oggi – ha aggiunto Schifani – si è arrivati a votare in modo palese con una modalità non scritta, con una decisione non unanime della Giunta”.