Bluff di Renzi sul Mezzogiorno, nei patti per il sud mancano più di 17 miliardi

La promessa era di mettere sul piatto 31 miliardi per il Mezzogirno. Ma risultano stanziati solo 13,4 miliardi. Con 17,5 miliardi rimasti in sospeso.

La promessa era di mettere sul piatto 31 miliardi per il sud. Ma, Masterplan alla mano, risultano stanziati solo 13,4 miliardi. Con 17,5 miliardi rimasti sospesi. Sollevando una domanda: dove sono finiti quei soldi? Insomma, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha avviato un tour elettorale nel Mezzogiorno, siglando una serie di Patti – a cominciare da aprile – con i singoli presidenti di Regione e i rappresentanti delle Città metropolitane, per cercare il rilancio del meridione prevedendo una serie di investimenti. Questa operazione gli ha permesso di ottenere alcuni risultati, come la tregua con Michele Emiliano governatore della Puglia, suo rivale all’interno del Partito democratico.

ANNUNCI A VUOTO – Le cerimonie di annuncio si stanno scontrando con la realtà dei numeri. E i conti del Masterplan non tornano. Tanto che a Palazzo Chigi continuano a prendere tempo sugli stanziamenti per il 2017: inevitabilmente le opposizioni, a cominciare da Sinistra italiana, hanno rotto gli indugi. E chiedono chiarimenti con un’interrogazione depositata alla Camera, a prima firma del capogruppo a Montecitorio Arturo Scotto. Il problema, dunque, non è soltanto di cifre: c’è un fattore temporale che incide. Perché nella programmazione del Fondo coesione e sviluppo (Fsc) dal 2014 al 2020, il Governo ha fatto slittare la stragrande maggioranza degli stanziamenti al 2019: in quell’anno metterà sul piatto 29 miliardi e 75 milioni. Lasciando solo le briciole per gli anni precedenti: meno di 2 miliardi nel 2016 e poco più di 3 miliardi nel 2017 e 2018. Questo approccio di dilatazione dei tempi si riversa su ogni singolo patto per il sud. Tanto per fare degli esempi: il documento sottoscritto per la Campania – lo scorso 24 aprile – mette a disposizione quasi 2 miliardi e 800 milioni fino al 2020. Ma per il 2017 sono previsti 511 milioni di euro. Meno di un quinto. Ancora peggio va alla Calabria (intesa siglata il 30 aprile): lo stanziamento totale ammonta a poco meno di 2 miliardi. Ma nel prossimo anno arriveranno alla Regione solo 220 milioni. Quasi un decimo. Per l’Abruzzo il rapporto è di 138 milioni per l’anno prossimo rispetto a una spesa complessiva di 753 milioni. Leggermente migliore la situazione per la Basilicata: a fronte di 565 milioni totali, 103 giungeranno già nel 2017.

CALCOLI – La cifra prevista per il Mezzogiorno viene desunta sulla base dell’ultima Legge di Stabilità, che prevedeva un investimento sul meridione pari all’80% dei 38 miliardi a disposizione nel Fondo sviluppo e coesione. Quindi, calcolatrice alla mano, si tratta dell’impiego di circa 31 miliardi di euro. Invece il Masterplan, richiamato anche dal Documento di economia e finanza (Def), rende disponibile solo la cifra di 13,4 miliardi. Infine, come se non bastasse, c’è la mancata deliberazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). “Senza il via libera del Cipe, le intese firmate sono carta straccia”, ha accusato Scotto. “Altro che patti per il sud. Siamo di fronte ai pacchi dati al sud”, ha chiosato il deputato di Si. Che attende la risposta del Governo sui 17,5 miliardi mancanti per il sud.

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