Bollorè nei guai. Il suo gruppo avrebbe pagato tangenti in Africa. L’imprenditore fermato in Francia

Bollorè deve fornire chiarimenti sull'accusa di aver comprato funzionari stranieri per ottenere le concessioni di due porti in Togo e in Guinea

Fermato in Francia il finanziere Vincent Bollorè. Il capo di Vivendi sarebbe stato posto sotto custodia cautelare, secondo quanto racconta il quotidiano francese Le Monde, nell’ambito di un’inchiesta che vuole fare chiarezza su presunte tangenti pagate dal suo gruppo, nel corso del 2010, in Africa. Mazzette che, secondo chi formula l’accusa, sarebbero state pagate in relazione il finanziare a delle concessioni portuali in Togo e Guinea. Sarebbero stati arrestati anche il direttore generale del gruppo Bolloré, Gilles Alix, e Jean-Philippe Dorent, a capo della divisione internazionale dell’agenzia di comunicazione Havas, sempre di proprietà del finanziere.

Le indagini, avviate nel 2014 dall’ufficio lotta alla corruzione e all’evasione, sospettano che l’agenzia Havas abbia fornito consulenze e consigli per sostenere l’arrivo al potere di alcuni dirigenti africani in cambio delle concessioni sui porti.

Nonostante la smentita del gruppo Bollorè sulle presunte irregolarità in Africa il titolo ha perso terreno alla Borsa di Parigi. Vivendi, ci riguarda più da vicino, essendo protagonista dello scontro all’interno di Telecom contro il fondo Usa Elliott (secondo socio di Telecom). Bolloré, attraverso Vivendi, è socio al 23,94% di Telecom. Nell’estate 2016, invece, Vivendi aveva rinunciato ad acquistare il 100% di Premium