Borghezio paga dazio. Niente immunità per l’europarlamentare dopo le offese a Cecile Kyenge

Addio immunità per l’europarlamentare Mario Borghezio. La decisione è arrivata dopo che il leghista aveva attaccato in un’intervista alla trasmissione La Zanzara di Radio 24 l’allora ministra per l’Integrazione Cecile Kyenge. L’assegnazione alla Kyenge del dicastero era stata definita “una scelta del cazzo. Questo è il governo del bonga bonga”. “La parola negra in Italia non si può dire ma solo pensare – aveva anche detto l’eurodeputato leghista, secondo quanto riporta Il Giornale -. Fra poco non si potrà neanche dire clandestino, si dirà sua eccellenza”. Contro le esternazioni di Borghezio si era espresso, tra i tanti, anche il presidente dell’Europarlamento, il tedesco Martin Schulz, che le definì “offese inaccettabili”.

“Si è trattato di un voto politico”, ha commentato l’esponente della Lega Nord. Commento dai toni opposti è arrivato pure dall’ex ministro del governo di Enrico Letta. “Il razzismo non può essere mai strumento di lotta politica, chi vi fa ricorso disonora le istituzioni e non ha diritto ad alcuna immunità”.

Riunitosi ieri in sessione plenaria, il parlamento di Strasburgo ha deciso di non difendere i privilegi giudiziari di Borghezio, accusato di aver propagandato idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale o etnico, commentando la nomina dell’allora ministra per l’Integrazione. L’aula ha votato per alzata di mano, approvando la proposta del relatore bulgaro Angel Dzhambazki del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.