Cairo spezza Linea gialla per nascondere il flop. Il patron di La7 divide in due segmenti il programma di Salvo Sottile. Così il dato degli ascolti del prime time resta appetibile per la pubblicità

di Marco Castoro

Urbano Cairo è un editore-direttore che fa, disfa, rifà e ridisfa. Decide, sperimenta, le prova tutte per fare di La7 un brand risanato e spendibile, allo scopo di venderlo e guadagnarci sopra tra un anno o due. L’asticella del target ascolti, almeno alla sera e al mattino, è stata già alzata di un punto e mezzo di share. Tuttavia qualche scivolone è sempre dietro l’angolo. Il caso di Linea gialla ne è l’esempio. Nonostante i buoni propositi della vigilia, finora il programma di Salvo Sottile non ha spiccato il volo. Dopo una partenza tutt’altro che lanciata sta lentamente migliorando, anche se stiamo parlando di spiccioli di share. Che cosa si è inventato allora Cairo per non perdere pubblicità? Un barbatrucco. Il programma è stato spezzato in due segmenti autonomi, in modo da avere due risultati di spettatori e share. In prima serata Linea gialla è stato visto in media da 628 mila teste. Quello in seconda serata, modificato nel titolo, da 281.000. Se stessimo a parlare di un programma unico la media sarebbe di 450 mila (e non di 628 mila), seppure lo share crescerebbe di qualche decimale. E siccome la pubblicità agli inserzionisti si vende sul pubblico e non sullo share ecco che il barbatrucco funziona.

Siamo tutti con Feltri
Di ospiti che mollano il conduttore e abbandonino lo studio tv se ne sono visti e se ne vedono a bizzeffe. Urla, parolacce, offese. Ma un ospite che lascia perché non ne può più di sentire discorsi su Berlusconi o Letta non si era mai visto. È accaduto a Matrix. Il personaggio in questione non poteva essere che Vittorio Feltri. Tutti i telespettatori che a quell’ora della notte erano sintonizzati sulla trasmissione di Luca Telese si sono alzati in piedi in una standing ovation da orgasmo televisivo. Nonostante il sonno. “Gli italiani non ne possono più di sentire queste bischerate. Si dicono sempre le stesse cose. Me ne vado a casa”. Avete capito o no perché i talk politici se la passano male? Stessi ospiti e stessi temi. La gente non ne può più della politica.

Il camper di Trefiletti
Ma quando lavora Rosario Trefiletti? E riesce talvolta a vedere la sua casa? Di sicuro si sa che ha una passione irrefrenabile, alla Truman show: non riesce a vivere senza una telecamera accesa. La sua è una vera e propria occupazione del video. Speriamo che non finisca prima o poi per chiedere il riscatto per liberare il televisore. Salta da un programma all’altro come fa il rappresentante di aspirapolvere nei condomini. Viene il dubbio che abiti dentro un camper nei pressi della sede Rai di via Teulada. Qualche maligno dice che spesso utilizza il sacco a pelo per dormire nelle vicinanze degli studi televisivi. Tra l’altro visto come urla potrebbe fare il testimonial per qualche azienda che vende apparecchi acustici. Ai quali ricorrono spesso gli ospiti, che nei programmi televisivi se lo trovano accanto. Che personaggio!

Concita non è la Gruber
Mentre al mattino il Pane quotidiano di Raitre con Concita De Gregorio regge l’urto degli ascolti e si assesta tra il 5-6%, non si può certo dire che l’esperimento serale nell’access time abbia funzionato alla perfezione: 981.000 pari al 3,88% di share sono numeri ben lontani rispetto ad esempio a Lilli Gruber che con Ottoemezzo su La7 porta in cascina 1.684.000 telespettatori e il 6,09% di share.