Camera, Laura Boldrini eletta presidente

Laura Boldrini, deputata di Sel, è stata eletta presidente della Camera della XVII con una maggioranza assoluta di 327 voti, mentre il candidato del M5S Roberto Fico ne ha ottenuti 108. Un lungo applauso di tutto l’emiciclo di Montecitorio è scattato a scrutinio ancora in corso: il numero di preferenze necessarie era palesemente superato. Laura Boldrini è la terza donna eletta presidente della Camera. Prima di lei ci furono Nilde Iotti che occupò lo scranno più alto di Montecitorio per tre legislature, dal 1979 al 1992, conseguendo un primato finora incontrastato nell’Italia repubblicana e Irene Pivetti, che divenne presidente nel 1994.

Immigrazione, diritti dei lavoratori, dei detenuti, violenza sulle donne, sono stati i temi al centro del suo discorso di insediamento. “Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a rappresentare i diritti degli ultimi. E’ un’esperienza che mi accompagnerà sempre”, ha esordito. “Quest’aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Farò in modo che le istituzioni siano il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno. Il mio pensiero va a chi ha perso certezze e speranze”, ha continuato, aggiungendo che occorre una “battaglia vera contro la povertà e non contro i poveri”. La neopresidente ha annunciato che “Daremo strumenti a chi ha perso il lavoro e ai cosiddetti esodati che nessuno di noi ha dimenticato”.
Poi ha ricordato che troppe donne in Italia ancora subiscono “violenza travestita da amore”, raccogliendo una standing ovation di tutto l’emiciclo di Montecitorio. Infine ha rivolto “un pensiero per i molti, troppi morti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce. Un mare che dovrà sempre più diventare un ponte verso altri luoghi, culture, religioni”.
La neopresidente della Camera ha dedicato anche un saluto al capo dello Stato Giorgio Napolitano, al predecessore Gianfranco Fini e al nuovo pontefice, Papa Francesco.
Classe 1961, Laura Boldrini, eletta alle ultime elezioni politiche nelle fila di Sinistra ecologia e libertà è il nome che nelle ultime ore circola come possibile presidente della Camera. Boldrini è stata la portavoce in Italia dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), organismo dell’Onu che conta 50 milioni di rifugiati assistiti, ma il suo percorso inizia molto lontano, in un’azienda di riso in Venezuela, in cui trascorse un periodo di lavoro. Si laurea in giurisprudenza, a Roma, nel 1985 e, dopo una breve esperienza in Rai, comincia nel 1989 la sua carriera all’Onu, lavorando per quattro anni alla Fao.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali la Medaglia Ufficiale della Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (1999), il titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2004), il Premio Consorte del Presidente delle Repubblica (2006) e il Premio giornalistico alla carriera Addetto Stampa dell’Anno del Consiglio Nazionale Ordine Giornalisti (2009). Dal 1993 al 1998 si occupa del Programma alimentare mondiale (Wfp) come portavoce per l’Italia, compiendo missioni in molti luoghi di crisi, tra cui Jugoslavia, Georgia, Iraq e Afghanistan. Alle ultime elezioni politiche la Boldrini è stata candidata ed eletta alla Camera dei nelle circoscrizioni Sicilia 1 e 2 e Marche come capolista di Sel.