Camici bianchi senza “cultura”

di Leonardo Rafanelli

Boom di insufficienze e un disastro in cultura generale. Sono stati assai modesti i risultati degli aspiranti camici bianchi che lo scorso 8 aprile hanno sostenuto, tra le polemiche, i test di ingresso per le facoltà di Medicina e Odontoiatria. Ieri il ministero ha messo on line gli esiti della prova, e il dato che ne emerge non è confortante. Gli insufficienti, infatti, sono stati 2 su 5, ed è in netto calo il rendimento complessivo rispetto allo scorso anno. Con un’eccezione: nelle prime 100 posizioni ci sono ben 6 studenti che hanno sostenuto la prova a Bari. Un caso, forse, ma la sede è la stessa dove si era verificata la manomissione di una scatola col trafugamento, nelle ore precedenti l’esame, di tutte le 60 domande del test.

Fare chiarezza
Il caso del capoluogo pugliese è una vera e propria sorpresa: basta pensare che lo scorso anno il miglior studente barese si era piazzato al 116° posto. Certo, è probabile che questo sia dovuto a una migliore preparazione dei candidati, ma Gianluca Scuccimarra, dell’Unione degli universitari, parla di dato anomalo: “Questo naturalmente  –  ha detto –  ad ora può non significare nulla ma di certo aumenta la necessità di fare chiarezza su quanto successo con il plico scomparso. Il ministero deve farsi immediatamente garante della situazione e sospendere questi assurdi test. Senza parlare dei punteggi bassissimi di entrata, ulteriore riprova dell’inadeguatezza di un sistema che invece di migliorarsi e aprirsi va ad aumentare la casualità. Ci troviamo probabilmente davanti ad un test completamente falsato”.

I numeri
Il primo classificato di quest’anno ha ottenuto un punteggio di 80.50, mentre il migliore del 2013 aveva riportato un 80.9. In cima alla classifica, in fin dei conti, non è cambiato molto. Ma il quadro muta in modo radicale se si prendono in esame le prime 1.000  posizioni. Il punteggio medio è stato 54.30, contro il 62.58 dello scorso anno: vale a dire, una flessione del 13 per cento. E coloro che hanno superato il punteggio minimo per la sufficienza, pari a 20 punti, passano dal 28% dello scorso anno al 42%. Si abbassa anche la soglia minima per entrare nelle facoltà: 34.10 punti, quando l’anno scorso era invece necessario farne più di 40.

Le materie
Se si guarda agli argomenti delle domande, si vede che gli aspiranti medici hanno brillato di più nelle materie legate alla professione: bene Matematica e Fisica, dove le risposte corrette sono state in media 3 su 4. Bene anche Logica, con 2 risposte giuste su 3. Ma il risultato più negativo è, come detto, quello di cultura generale: qui il punteggio medio, pari a 1.07 punti su un massimo di 6, è nettamente al di sotto della sufficienza. Non è andata molto bene nemmeno Biologia, in parte perché alcune domante erano assai difficili.

Effetto aprile
Per spiegare il calo di rendimento rispetto allo scorso anno, c’è anche chi punta il dito contro la data dell’esame: l’anticipazione ad aprile, infatti, ha provocato una sovrapposizione tra la preparazione del test di medicina e le fasi finali della scuola superiore. Una situazione che aveva fatto nascere numerose proteste, che non sono mancate nemmeno ieri: l’Unione degli universitari e Rete degli Studenti Medi, in un blitz al ministero, hanno tappezzato l’entrata e la scalinata con centinaia di volti tra quelli che nelle scorse settimane avevano partecipato alla fotopetizione “#stopaltest Io Ci Metto La Faccia”, per chiedere la sospensione dei test e il superamento del numero chiuso. E adesso c’è anche l’ombra dei possibili ricorsi che rischiano di invalidare la prova, anche se per ora il ministero lo esclude. A Bari, però, sono già numerosi, in attesa della soluzione del mistero sul plico manomesso.