Campari si beve l’amaro Averna

 dalla Redazione

Più amari, limoncelli  e grappe per crescere in Europa e negli Usa: è la strategia di Campari, che ha rilevato il 100% di Averna.

L’acquisto per 103,75 milioni dell’azienda fondata a Caltanissetta più di 150 anni e guidata per cinque generazioni dalla famiglia Averna, consente a Campari di allargare l’offerta per il dopo-pasto, finora limitata a Cynar. In portafoglio, infatti, oltre all’omonimo amaro, numero due del mercato italiano, c’è Braulio, prodotto a Bormio (Sondrio) e diffuso nell’Italia del Nord. Il carrello di Campari si arricchisce poi con Limoncetta, prodotta a Sorrento con limoni Igp e con la Grappa Frattina di Pordenone, che vedono il gruppo esordire nelle due tipologie di bevande alcoliche.

Commentando l’operazione, l’amministratore delegato di Campari Bob Kunze Concevitz ha sottolineato il ruolo di «riferimento» giocato dal gruppo nel settore dei liquori e degli amari italiani nel mondo. Averna rappresenta «un portafoglio di marche contraddistinte da elevata qualità, profittabilità e forte generazione di cassa» ed è una «opportunità per fare leva sulla nostra struttura distributiva diretta nei mercati chiave». Oltre all’Italia le nuove etichette consentono a Campari di consolidare la presenza «in Europa centrale, in particolare in Germania», ma anche negli Usa, dove si registra un «crescente interesse da parte dei mixologist e dei consumatori locali per gli amari e i liquori italiani nel canale tradizionale».

Nel 2013 il Gruppo Averna ha realizzato vendite nette totali per 61,8 milioni di euro (+3,1% sul 2012), rispetto a un totale di 1,5 miliardi fatturati da Campari. Il 40% circa delle vendite è rappresentato da Averna e l’11% da Braulio e Limoncetta. La quota restante è rappresentata da un portafoglio di marchi nel settore dei superalcolici, tra cui Grappa Frattina. L’Italia rappresenta circa il 65% del fatturato totale dell’azienda siciliana mentre il 35% delle vendite internazionali è realizzato prevalentemente in Germania e Austria. La chiusura dell’operazione è prevista per il prossimo 3 giugno. Averna è stata valutata 103,75 milioni, ossia 9,2 volte il margine operativo lordo del 2013. Il prezzo fissato è di 98 milioni, mentre il restante importo rappresenta l’indebitamento finanziario di Averna.