La Cantonata sull’Anac. Lotta alla corruzione? Abbiamo scherzato. Il Governo smonta i poteri dell’Authority: non potrà più intervenire prima dei magistrati

Anac. Lotta alla corruzione? Abbiamo scherzato. Il Governo smonta i poteri dell'Authority di Cantone: non potrà più intervenire prima dei magistrati

Facciamo così: abbiamo scherzato. Altro che lotta alla corruzione e all’illegalità. E’ bastato cancellato un comma dal nuovo codice degli appalti per ridimensionare i poteri dell’Autorità nazionale Anticorruzione di Raffaele Cantone. Come racconta l’Huffington Post, infatti, il consiglio dei ministri ha approvato le disposizione integrative e correttive al nuovo codice degli appalti. Solo che dentro c’era anche una norma con un effetto enorme: cancellare i poteri che consentivano a Cantone di intervenire nei casi di irregolarità senza aspettare il giudice ordinario.

Una prerogativa che era stata riconosciuta all’Anticorruzione un anno fa. Dopo gli scandali di Mafia Capitale e di Expo. E Matteo Renzi aveva esultato in pompa magna per quel risultato raggiunto. Ora invece tutto cancellato, come detto.

Al comma 2 dell’articolo 211 questi i poteri di Cantone: “Qualora l’Anac, nell’esercizio delle nuove funzioni, ritenga sussistente un vizio di legittimità in uno degli atti della procedura di are invita mediante atto di raccomandazione la stazione appaltante ad agire in autotutela e rimuovere altresì gli eventuali effetti degli atti illegittimi, entro un termine non superiore a 60 giorni. Il mancato adeguamento della stazione appaltante alla raccomandazione vincolante dell’Autorità entro il termine fissato è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria”. È la norma fondamentale che consente a Cantone d’intervenire immediatamente senza attendere la magistratura, che per le indagini su eventuali irregolarità – casi di corruzione ma non solo – ha bisogno ovviamente di tempi più dilatati. Ed ora ecco il colpaccio. Mentre i ministri erano probabilmente distratti, qualcuno ha sfoderato la penna e la gomma eliminando la principale prerogativa dell’Anticorruzione. “All’articolo 211 del decreto legislativo del 18 aprile 2016, n. 50, sono apportate le seguenti modificazioni: al comma 1, primo periodo, dopo le parole ‘esprime parere’ sono inserite le seguenti: ‘previo contraddittorio’. Il comma 2 è abrogato”. Bastano cinque parole – il comma 2 è abrogato –  e Cantone non potrà più intervenire prima dei giudici.