Carnevali, ippodromi e fondazioni. Una marea di emendamenti alla Stabilità. L’ultimo assalto del Senato alla diligenza a suon di mance e regalie

Carnevali, ippodromi e fondazioni. Una marea di emendamenti alla Stabilità. L'ultimo assalto del Senato alla diligenza

Siamo alle solite. Quando c’è da approvare la Legge di Stabilità ecco che arriva il più classico degli assalti alla diligenza. Specie quando la legislatura è agli sgoccioli. E così, nella marea di emendamenti presentati al Senato in commissione Bilancio (parliamo di tre fascicoli per un totale di 900 pagine), spunta di tutto: dalla richiesta di finanziamento “per la ristrutturazione e il rilancio dell’ippodromo di Merano”, per cui il senatore Karl Zeller ha chiesto un contributo di oltre un milione per il 2018; fino al finanziamento ad hoc per la Fondazione Luigi Einaudi di 250mila euro a partire dal 2018; passando per la richiesta di Gian Carlo Sangalli di destinare tre milioni in vista di Expo 2018 che si terrà a Dubai. Lo stesso Sangalli che, con altro emendamento, chiede di contribuire con 10 milioni annui alla costruzione di eventuali sedi degli organi internazionali.

Opere da Nord a Sud – Ma questi non sono che esempi. Ce n’è, ovviamente, per tutti i gusti. A cominciare dalla miriade di opere infrastrutturali che questo o quel senatore chiede di finanziare. Accanto all’ippodromo, ecco infatti spuntare il “completamento del sistema tranviario di Bergamo”, per il quale un nutrito gruppo di leghisti chiede un contributo di 150 milioni. Ma non basta. Perché poi c’è il “Nuovo Ponte sul Po”, in provincia di Pavia, per cui sempre la Lega ha pensato bene di chiedere 35 milioni sia per il 2018 che per il 2019. E poi, ancora, spazio all’infinito progetto dell’Idrovia Venezia-Padova, o ancora a quello “acquedottistico strutturale tra Piazzola sul Brenta (PD) e Madonna di Lonigo (VI)”, per il quale vengono chiesti ulteriori 30 milioni. Ma, ovviamente, quanto accade al Nord è uso anche al Sud. E così, ad esempio, il senatore verdiniano Giuseppe Compagnone ha chiesto 280 milioni per completare la “strada a scorrimento veloce Licodia  Eubea – Libertinia – A19 Palermo –Catania”.

Terme e feste a volontà – La lista dei desideri dei nostri senatori, manco a dirlo, è infinita. E così, tra richieste lodevoli, spunta qualche altra amenità. Come, ad esempio, l’emendamento con cui si chiede il censimento degli ulivi secolari o quello per istitituire il “Parco Faunistico Casale San Nicola”. Il senatore di Alternativa Popolare, Guido Viceconte, invece, preferisce mirare alla “valorizzazione del patrimonio immobiliare termale pubblico”, mentre Andrea Marcucci ha chiesto un piccolo stanziamento di due milioni per il “sostegno di manifestazioni carnevalesche”. Questione di scelte, insomma. E così capita che il senatore campano Antonio Milo si prodighi per il Festival Donizetti Opera di Bergamo, per cui chiede un finanziamento di un milione. Non potevano, poi, mancare le tante e tante fondazioni da foraggiare. Non c’è infatti solo la già citata “Luigi Einaudi”. Lucio Barani avanza, ad esempio, la proposta di finanziare per 3 milioni un’altra fondazione, la calabrese “Magna Grecia”, mentre Ugo Sposetti, in vista del centenario del Partito popolare italiano, chiede 300mila euro per l’Istituto dedicato a don Luigi Sturzo. Curioso poi che Sposetti, ex storico tesoriere dei Ds, chieda con un altro emendamento un fondo ad hoc (3 milioni) per conservare e informatizzare gli archivi dei movimenti politici.

Cataclisma infinito – Non potevano, ancora, mancare emendamenti ad hoc per aree colpite da cataclismi naturali. Tutto legittimo, ci mancherebbe. Stupisce, però, che accanto ad agevolazioni e finanziamenti per i terremoti che hanno colpito il centro Italia e Ischia o per l’alluvione di settembre in Toscana, ci sia chi richiede interventi per il sisma dell’80 in Irpinia o per l’alluvione del ‘94 in Piemonte. Segno, forse, che in questi anni – anzi, in questi decenni – troppo poco (o nulla) si è fatto.

Col Bilancio si mangia – Emendamenti gustosi. Così potremmo definirli. Perché tra le tante richieste di modifica c’è anche chi insiste sull’esigenza di finanziare imprese alimentari e diete specifiche. Come quella mediterranea, per cui abbondano emendamenti. Ma non è l’unico caso. Per dire: il leghista Giacomo Stucchi ha chiesto norme specifiche per rilanciare il settore della birra. Dario Stefano, invece, insiste sull’esigenza di introdurre la “disciplina dell’attività di enoturismo”. Stefano Candiani, sempre Lega Nord, sposta l’attenzione invece sul pane, proponendo una “aliquota Iva applicabile sulla cessione dei prodotti della panetteria”. Senza dimenticare l’apicoltura, per cui Hans Berger vorrebbe introdurre una distinzione fondamentale: è apicoltore amatoriale, si legge nel suo emendamento, chi possiede fino a un massimo di venti alveari. Solo  da venti in poi si diventa “professionisti”. Infine Camilla Fabbri: il suo emendamento mira a modificare la disciplina fiscale relativa al settore della “raccolta di prodotti selvatici non legnosi”. Mai come in questa circostanza, insomma, è il caso di dire che ce n’è per tutti i gusti.

Tw: @CarmineGazzanni