Casal Bruciato, nessuno come la Raggi nella guerra a mafia e violenti. La sindaca di Roma mette tutti d’accordo e Salvini resta all’angolo

La gestione della vicenda di Casal Bruciato è stato un capolavoro di civiltà e di politica

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, mette tutti d’accordo e Matteo Salvini resta all’angolo. Il modo con cui il primo cittadino della Capitale ha affrontato le proteste degli abitanti di Casal Bruciato per l’assegnazione di una casa popolare a una famiglia rom con 12 figli, minacciata di morte e di stupro, è stato un capolavoro di civiltà e di politica. Ieri la Raggi è tornata sull’argomento dicendo: “Credo che se partiamo dalla legalità noi attuiamo la democrazia quindi questo deve essere il principio da cui partire e a cui arrivare, deve essere il filo conduttore. Un sindaco deve stare vicino agli ultimi che vuol dire sia agli abitanti delle periferie di Roma, abbandonate da tempo, sia a quelli che si sentono più fragili. Il gesto di ieri si innesta in questo discorso”.

Un ragionamento che ha riscosso l’apprezzamento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il quale ha sottolineato come: “Per quanto mi riguarda la legge va applicata”. Dopo le condanne espresse da tutti i partiti per le manifestazioni razziste di Casal Bruciato e per gli attacchi alla Raggi, ieri si sono schierato al fianco della sindaca di Roma anche i sindacati Cgil e Cisl con i rispettivi segretari, Maurizio Landini e Annamaria Furlan. Un risultato incredibile per un Paese dove la divisione tra fascisti e antifascisti è tornata ad essere quasi la normalità tra gli schieramenti politici, specialmente se si pensa che fino a due giorni fa è stata la Lega a dettare la linea sull’immigrazione.

L’approccio della Raggi, unito alla stupidità dei manifestanti che hanno urlato a una madre con dei bambini “ti stupriamo, vi impicchiamo”, ha avuto il pregio di rimettere al centro della politica il senso dell’umanità e di inchiodare le istituzioni ai valori della Repubblica Italiana. E certamente, la posizione del Vaticano sulla questione dei Rom è stata di aiuto. Dopo l’iniziale contrarietà all’iniziativa della sindaca di Roma, fatta trapelare dallo staff di Luigi Di Maio, ieri il capo politico del Movimento 5 Stelle ha spiegato: “Io irritato o arrabbiato perché ieri la sindaca Raggi è andata a Casal Bruciato? Nulla di tutto questo, quando si minaccia di stupro una donna, e si minaccia un bambino, una famiglia assegnataria di una casa, è giusto dare massima solidarietà a una donna minacciata da fascisti”. Poi, il vicepresidente del consiglio pentastellato, ha proseguito dicendo: “C’è tensione sociale nel Paese e Casapound e derivati soffiano su questa tensione. Non si combatte un problema stando dalla parte dei rom o dall’altra ma trovando una soluzione”.

PROTESTA FINITA. Nel frattempo Casal Bruciato è tonato alla quasi normalità, è stato rimosso il gazebo di CasaPound che era stato montato davanti al condominio che ospita la famiglia rom a cui è stata assegnata la casa. Sono scomparsi i manifestanti, mentre restano a presidiare la zona solo due camionette della Polizia. Le indagini della magistratura e delle forze dell’ordine vanno avanti. Per ora sono partite le prime denunce e tra questi ci sarebbe anche chi ha urlato la frase “ti stupro” al passaggio della donna rom con la bambina. Identificati e denunciati anche chi ha insultato con frasi razziste la famiglia rom. La Digos ha reso noto che a breve sarà inviata un’informativa alla Procura della Repubblica, mentre i responsabili rischiano denunce per minacce, istigazione all’odio razziale e violenza privata.