Clini e Sottile bocciati, niente rifiuti a Colfelice

È annullata la parte del provvedimento con il quale il Commissario per i rifiuti di Roma, Goffredo Sottile, ha individuato in Colfelice uno dei quattro impianti per trattare i rifiuti indifferenziati di Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano. Lo ha deciso la II sezione bis del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso proposto dal Comune di Colfelice, in provincia di Frosinone. L’amministrazione, secondo quanto si e’ appreso, si era rivolto al Tar muovendo dall’esigenza di garantire la tutela dei profili igienici e sanitari che a suo avviso sarebbero stati compromessi dal sovraccarico dell’impianto di Colfelice.
In particolare, si contestava da una parte l’insufficienza della capacità residua degli impianti romani, e dall’altro la stessa fruibilità dell’impianto di Colfelice, in ragione di carenze strutturali e di personale.

Nomina illegittima
Per il Tar, il decreto con il quale è stato nominato Commissario Sottile “realizza un’illegittima estensione dei poteri emergenziali” – si legge nella sentenza – e “nessuna disposizione autorizza a ritenere tra le competenze il conferimento per il trattamento meccanico-biologico in impianti di differenti ambiti territoriali ed adibiti, nonché dimensionati, a diverse esigenze in sede locale”. Tutto cio’, per i giudici “e’ sufficiente ad inficiare la legittimità dei decreti ministeriali impugnati” con l’effetto che deve essere annullato il decreto del 3 gennaio scorso nella parte che fa riferimento “all’ampliamento dei poteri commissariali ed alla connessa individuazione degli impianti di trattamento”.

La soffisfazione di Colfelice
Soddisfazione e’ stata espressa al sindaco di Colfelice, Bernardo Donfrancesco. “Finalmente abbiamo avuto ragione – ha detto -, anche se a distanza di mesi quando ormai i rifiuti di Roma non arrivano piu’ nel nostro impianto. Le nostre rimostranze erano giuste ma sono state ignorate. Ora siamo soddisfatti. Avevamo evidenziato tutte le nostre perplessita’ al commissario Sottile e all’allora ministro dell’Ambiente Clini, che pero’ decisero di andare avanti per la loro strada”.