Con la chiusura dei porti italiani all’immigrazione indiscriminata il numero delle vittime dei naufragi è crollato drasticamente

Nel 2017 gli sbarchi sono stati 112.000, mentre nel 2018 sono stati 22.000 con una diminuzione di quasi 100.000 migranti

Il ministro Salvini e più in generale il governo 5Stelle-Lega sono spesso accusati di aver fatto aumentare il numero dei morti in mare, soprattutto dopo il caso della nave Diciotti. È vero invece il contrario. Con la chiusura dei porti italiani all’immigrazione indiscriminata, il numero delle vittime dei naufragi è crollato drasticamente. Come era logico che fosse, dato che le azioni messe in atto dal Governo hanno fatto scendere in maniera vistosa il numero di chi si mette in viaggio per raggiungere le coste dell’Italia. Ma purtroppo logica e buon senso sono le prime vittime quando si mettono in moto i mostri della furia ideologica e della strumentalizzazione politica.

Le cifre ufficiali e aggiornate sono state fornite dal Ministro dell’Interno. Considerando i primi dieci mesi dell’anno (da gennaio a ottobre), nel 2017 gli sbarchi sono stati 112.000, mentre nel 2018 sono stati 22.000 con una diminuzione di quasi 100.000 migranti, ossia dell’83% circa. E va detto anche che gli sbarchi di quest’anno sono concentrati in gran parte nei primi quattro mesi, quando il premier era Gentiloni e il ministro dell’Interno era Minniti.

Sempre considerando i primi dieci mesi dell’anno, i morti in mare nel 2018 sono stati 1.985, nel 2017 sono stati 2.800 e nel 2016 sono stati circa 4.000. Nella misura in cui la quantità dei morti in mare dipende direttamente dalle politiche dei governi, il governo Gentiloni e il governo Renzi sono responsabili di un numero di morti estremamente più alto di quello del governo giallo-verde. In altre parole, possiamo dire che le politiche pietiste, buoniste e radical-chic sostenute dal Pd e da gran parte della sinistra e del mondo cattolico, hanno prodotto una (purtroppo) fiorente industria della morte, che soltanto la politica della fermezza e del pragmatismo ha arginato.

Per l’anno prossimo, se si manterranno le stesse condizioni politiche di oggi, è matematicamente prevedibile fin d’ora che le morti in mare segneranno un nuovo record al ribasso e saranno solo una frazione di quelle odierne. Con buona pace di chi vorrebbe un’accoglienza indiscriminata e generalizzata “per il bene dei migranti”. Se le stragi in mare sono un bene…