Condannato con l’aggravante del metodo mafioso il boss che minacciò il giornalista Borrometi

Tribunale di Ragusa infligge un anno e sei mesi a Venerando Lauretta

E’ stato condannato dal tribunale di Ragusa, a un anno e sei mesi, con l’aggravante del metodo mafioso, il boss siciliano Venerando Lauretta che minacciò Paolo Borrometi, giornalista dell’Agi , direttore della testata giornalistica d’inchiesta “La Spia” e presidente di Articolo21.

“Oggi – ha commentato Borrometi – penso che sia una bellissima giornata per la libertà di stampa, la condanna del boss Lauretta che segue quella di Francesco De Carolis e di Giambattista Ventura, rappresenta la testimonianza che nessun clan e nessun boss mafioso può rimanere impunito quando minaccia un giornalista. Ritengo che la condanna, riconosciuta anche l’aggravante mafiosa, così come era accaduto per il siracusano De Carolis, sia un precedente importante e che costituisca la vera vittoria non tanto mia ma di tutti i cittadini che tramite i miei articoli e quelli dei tanti colleghi che vengono minacciati ogni giorno, hanno la libertà di essere informati”.

Borrometi ha ringraziato anche le forze dell’ordine, che gli sono state sempre accanto, e gli inquirenti della Procura distrettuale antimafia di Catania “che, lo voglio ricordare, appena qualche mese fa, ha scoperto l’attentato che stavano organizzando con una autobomba contro me e la mia scorta”.

“Il tribunale di Ragusa – sottolinea in una nota la Federazione nazionale della stampa, parte civile nel processo contro Lauretta – ha condannato l’aggressore di Paolo Borrometi, cronista costretto a vivere sotto scorta, presidente di Articolo 21. Il tribunale ha riconosciuto come aggravante anche il metodo mafioso e il tentativo di colpire la libertà di informazione e il diritto della comunità ad essere informata”.