Contratto indigesto per i mercati. Vola lo spread, tonfo della Borsa. Perdite pesanti per le banche imbottite di titoli di Stato. Salvini e Di Maio: “Un motivo in più per andare avanti”

Contratto indigesto per i mercati. Vola lo spread, tonfo della Borsa. Salvini e Di Maio: "Un motivo in più per andare avanti"

La bozza di contratto tra  Lega e Cinque stelle non piace ai mercati. La risposta alla richiesta di cancellare 250 miliardi di debito pubblico che le parti si apprestano a formalizzare alla Bce non si è fatta attendere. Così, ieri, lo spread è salito a 151 punti con un rendimento superiore al 2,1%, mentre la Borsa di Milano ha perso a fine seduta il 2,32% scendendo al di sotto dei 24mila punti, a 23.734.

Come volevasi dimostrare – Un effetto, d’altra parte, che già di prima mattina i contraenti del futuro Esecutivo avevano messo in conto. “E’ ricominciato il giochino dello spread che sale: vi ricordate come andò a casa l’ultimo Governo Berlusconi? Se nei salottini privati dove hanno deciso che i nostri figli devono vivere nella precarietà sono preoccupati, forse vuole dire che stiamo facendo la cosa giusta…”, ha scritto su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini. “Vedete tornare lo spread e tutti questi spauracchi che vogliono far credere agli italiani che il cambiamento è pericoloso. Sono gli stessi che dicevano che se avesse vinto il no al referendum sarebbe crollata l’economia”, gli fa eco il capo politico M5S, Luigi Di Maio.

La legge dei numeri – Ma i numeri sono numeri e quelli della Borsa raccontano che, a Milano, a soffrire di più sono stati soprattutto i titoli bancari, che in pancia hanno circa 295 miliardi di Titoli di Stato. Il Ftse Mib è il solo a crollare tra le Borse dell’Eurozona. In flessione anche Madrid ma solo dello 0,9%. Segno più, invece, per Parigi (+0,26%), Francoforte (+0,20%), Amsterdam (+0,11%) e Londra (+0,15%). In attesa del testo definitivo del contratto e del nome del premier, anche l’Euro perde terreno sul mercato dei cambi intorno agli 1,18 dollari. Sentito dall’Adnkronos, Carlo Altomonte, docente alla Bocconi, parla di “segnale” da parte dei mercati che “non hanno gradito l’esperimento”, arrivando a mettere “in discussione la loro” stessa “ipotesi”. E cioè, “che 5 Stelle e Lega al Governo si sarebbero responsabilizzati”. In attesa che finiscano le trattative per commentare, il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, è stato chiaro: “L’Italia  è della massima importanza per l’Ue – ha detto -. L’Unione Europea non sarebbe completa, senza la nazione e il popolo italiano”. Nel frattempo, è tornato a farsi sentire sull’Euro Beppe Grillo, il fondatore del Movimento 5 Stelle, che in un’intervista ha detto di essere “favorevole” a un referendum consultivo sull’Euro. “Potrebbe essere una buona idea avere due Euro, per due regioni economiche più omogenee”. Ipotesi di lavoro e soluzioni che mettono in dubbio il rispetto dei Trattati internazionali. Altro colpo per i mercati pagato come detto soprattutto dai bancari: Banco Bpm (-5,3%), Unicredit (-4,7%), Banca Mediolanum (-4,1%), Mediobanca (-4%) e Ubi banca (-3,27%). E Mediaset, che ha chiuso a meno 5,28%.