Corruzione, ci casca anche il prefetto di Benevento

dalla Redazione

Ennio Blasco, prefetto di Benevento, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Le indagini sono state svolte nel quadro di un’inchiesta su presunti episodi di corruzione relativi a certificazioni antimafia di imprese di vigilanza privata quando era prefetto di Avellino fra il 2009 e il 2011. Blasco è stato posto agli arresti domiciliari. Coinvolti anche tre imprenditori: Antonio Buglione, rapito nel 2010, è indagato. Arresti domiciliari sono invece stati notificati a Erasmo Caliendo, cognato di Carlo Buglione, fratello di Antonio e anch’egli arrestato oggi. Caliendo sarebbe stato – secondo gli investigatori – in stretto collegamento con il prefetto.

Per favorire le imprese di vigilanza privata dei fratelli Buglione il prefetto Blasco avrebbe accettato gioielli, viaggi, un’auto con autista per i suoi spostamenti e finanche il pagamento di spese di lavanderia. Si trova ai domiciliari in un appartamento privato della provincia di Avellino il prefetto di Benevento, Ennio Blasco, arrestato oggi nell’inchiesta su presunte irregolarità nella concessione di certificati antimafia. Blasco, accompagnato da militari della Guardia di Finanza, ha lasciato il suo alloggio in Prefettura ed è stato trasferito in un’abitazione da lui indicata

L’ipotesi di reato formulata nei riguardi di Blasco e degli imprenditori è quella di corruzione. A Blasco si contesta di aver accettato gioielli, viaggi, un’auto con autista e il pagamento di spese di lavanderia e di aver concesso in cambio facilitazioni all’apertura di istituti di vigilanza privata dei fratelli Buglione nelle città dove aveva esercitato le funzioni prefettizie. Le ipotesi di reato si riferiscono a fatti avvenuti fra il 2009 e il 2011 quando Blasco era prefetto di Avellino dal 2008 al 2012. Blasco è attualmente prefetto di Benevento. In precedenza era stato viceprefetto a Napoli e poi prefetto a Isernia.

Durante le indagini per verificare il pagamento di un riscatto per la liberazione di Antonio Buglione, la Guardia di Finanza scoprì che le imprese di vigilanza privata dei fratelli Buglione avevano aperto filiali proprio in alcune delle città nelle quali Ennio Blasco aveva esercitato le sue funzioni prefettizie. Blasco è stato viceprefetto a Napoli e poi prefetto a Isernia, Avellino e Benevento. Secondo l’accusa Blasco i fratelli Buglione sarebbero stati favoriti da Blasco in cambio di gioielli, viaggi e altro.