La Corte di giustizia europea bacchetta l’Italia sul mancato recupero dell’Ici non pagata dalla Chiesa. Secondo le stime dell’Anci la cifra si aggira intorno ai 4-5 miliardi

Sentenza della Corte di giustizia europea sull'imposta comunale non pagata dalla Chiesa

Lo Stato italiano deve recuperare l’imposta comunale sugli immobili (Ici) non pagata dalla Chiesa. Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea annullando la decisione della Commissione del 2012 e la sentenza del Tribunale Ue del 2016 che avevano sancito “l’impossibilità di recupero dell’aiuto a causa di difficoltà organizzative” nei confronti degli enti non commerciali, come scuole, cliniche e alberghi. I giudici hanno ritenuto che tali circostanze costituiscano mere “difficoltà interne” all’Italia. E’ stato, invece, respinto il ricorso sull’Imu.

Il ricorso accolto dalla Corte di giustizia, riguardante l’Ici, era stato promosso dalla scuola elementare Montessori di Roma contro la sentenza del Tribunale Ue del 15 settembre 2016 che in primo grado aveva ritenuto legittima la decisione di non recupero della Commissione Ue nei confronti di tutti gli enti non commerciali, sia religiosi sia no profit, di una cifra che, secondo le stime dell’Anci, si aggira intorno ai 4-5 miliardi.

La scuola Montessori, sostenuta dai Radicali, nell’aprile 2013 fece ricorso contro la Commissione, ma nel 2016 il Tribunale Ue confermò l’impossibilità di recuperare quanto dovuto. La Corte di giustizia ha invece annullato sia la decisione della Commissione europea che la sentenza del Tribunale Ue, spiegando che tali circostanze costituiscono mere “difficoltà interne” all’Italia, “esclusivamente ad essa imputabili”, non idonee a giustificare l’emanazione di una decisione di non recupero.

La Commissione europea, si legge nella sentenza, “avrebbe dovuto esaminare nel dettaglio l’esistenza di modalità alternative volte a consentire il recupero, anche soltanto parziale, delle somme”. Inoltre, ha ricordato che i ricorrenti erano situati “in prossimità immediata di enti ecclesiastici o religiosi che esercitavano attività analoghe” e dunque l’esenzione Ici li poneva “in una situazione concorrenziale sfavorevole (..) e falsata”.

Parlano di “sentenza storica” gli avvocati Edoardo Gambaro e Francesco Mazzocchi che ha presentato alla Corte di giustizia dell’Ue il ricorso della scuola Montessori. “Se l’Italia non dovesse recuperare gli aiuti – commentano -, si aprirebbe la via della procedura di infrazione, con altri costi a carico dei cittadini italiani. La Commissione sarà obbligata a dare seguito alla sentenza della Corte di giustizia, emanando una nuova decisione e valutando, insieme allo Stato italiano, le modalità di recupero delle imposte non riscosse per lo meno dal 2006”.