Credito, in banca ancora troppi no alle imprese. I dati della Confcommercio: il 52% delle aziende non riesce a farsi finanziare

La banca centrale europea continua a inondare il sistema di liquidità acquistando titoli di Stato in pancia alle banche italiane per diversi miliardi al mese, ma di questi soldi alla cosiddetta economia reale continuano ad arrivarne pochi. E questo è uno dei motivi della scarsissima crescita e del livello della disoccupazione che resta troppo alto nel nostro Paese. A darne l’ennesima conferma, chiamando in causa una prudenza del sistema bancario che resta eccessiva, ma ancor di più le limitazioni “esagerate” imposte dai parametri stabiliti dai cosidetti accordi di Basilea, è l’Osservatorio credito della Confcommercio. Dai nuovi dati emerge così che una consistente quota di imprenditori, pur avendo bisogno di finanziamenti, rinunciano a recarsi in banca non avendo ancora fiducia nella ripresa o per timore di vedere respinta la propria richiesta. Una domanda di credito “inespressa” che sfiora il 28% ma che al Sud, dove peraltro solo il 16,6% delle imprese ha chiesto credito, arriva ad oltre il 35%”.

MEGLIO FARE DA SE
In particolare, nel secondo trimestre 2015, ha spiegato l’Osservatorio, continua a crescere la capacità delle imprese del terziario di far fronte ai propri impegni finanziari (siamo al 62% delle imprese rispetto al 54% di 6 mesi fa). Sul lato dell’offerta, la percentuale delle imprese che hanno ottenuto il credito richiesto senza problemi è salita dal 35 al 36,5%, mentre le imprese che non l’hanno ottenuto è stata del 52,5%, contro il 54,1% dei tre mesi precedenti.