Cribbio! Un ex rottamatore a Cernobbio. Renzi, il nemico dei salotti buoni, nel salotto più buono di tutti

Cribbio! Un ex rottamatore a Cernobbio. Renzi, il nemico dei salotti buoni, nel salotto più buono di tutti.

 

Di CAROLA OLMI

 

Vado dove si lavora, non dove si chiacchiera, aveva detto l’anno scorso Matteo Renzi rifiutando l’invito a Cernobbio, al tradizionale meeting di imprenditori e poteri forti. Da un pezzo però, di quello che si autoproclamava rottamatore non è rimasto più nulla. Anzi, esattamente come faceva in molte occasioni Berlusconi, il premier è arrivato sul lago di Como in elicottero. E sempre come Berlusconi si è subito cimentato in una metafora sportiva. “L’Italia – ha detto alla platea di manager, banchieri e tantissimi aspiranti potenti – non è un più un problema per l’economia europea e mondiale. Siamo come un ciclista che si era staccato, aveva accumulato ritardo ma è riuscito a rientrare in gruppo. Ma non ci basta, non ci possiamo accontentare, anche perché il gruppo stava andando piano”. Dunque è scattata la rivendicazione delle cose fatte, partendo dal Jobs Act e dal superamento di quell’articolo 18 (divieto di licenziamento senza giusta causa) che le imprese chiedevano da molti anni. L’economia però non cammina, anche se evidentemente i piccoli progressi su Pil e occupazione devono aver pienamente soddisfatto gli imprenditori presenti a Cernobbio, visto che nessuno ha solo provato a criticare il capo del Governo. Un mutismo che la dice lunga sulla luna di miele tra il premier e quei poteri forti (o sedicenti tali) che Renzi ha confermato anche in questa occasione di voler contrastare. “Sono finiti i tempi dei salotti buoni”, ha detto nel salotto più buono di tutti, davanti a manager pubblici da lui stesso nominati, e molti personaggi noti della finanza nazionale: da decenni sempre gli stessi. Per questo la credibilità è diventata un fattore opinabile, esattamente come la promessa di abbassare le tasse e insieme il debito pubblico. La botte piena e la moglie ubriaca. Un rebus senza soluzione, che però non ha impedito agli imprenditori di applaudire. Tanto il vino a Cernobbio non manca certo.