Cure nuove per riparare il cuore. E si tagliano pure gli sprechi. Arriva la rivoluzione con gli stent endovascolari. Non sono invasivi e riducono la degenza ospedaliera

di Monica Tagliapietra

Si chiama Nexus ed è la rivoluzione in campo cardiovascolare. Una protesi di ultimissima generazione che permette di trattare gravissimi aneurismi dell’aorta arrivando vicino al cuore ma senza rischi per il paziente e soprattutto senza tagli. E non solo. Oltre ad essere una soluzione per tutti i casi dichiarati inoperabili dalla medicina, Nexus taglia pure gli sprechi sanitari. Nonostante sia una endoprotesi di ultima generazione e quindi con dei costi apparentemente elevati, il suo uso comporta invece un enorme risparmio, perché mediante questo tipo di trattamento vengono abbattuti notevolmente i costi di degenza post-operatoria e quindi i di ricovero, ma soprattutto viene ridotto il periodo da trascorrere in terapia intensiva, che prevederebbe un monitoraggio costante con spese quindi molto elevate.

RISULTATI POSITIVI
Ridurre gli sprechi e aiutare il paziente è l’obiettivo della Sicve (Società italiana di chirurgia vascolare ed endovascolare) al centro dell’evento congiunto Sicve-Collegio degli Ordinari-Collegio dei Primari dedicato a “Innovazione tecnologica tra appropriatezza e sostenibilità economica” organizzato a Matera che si concluderà domani. Nexus finora è stata impiantata a 3 pazienti in Italia tutti operati al “San Filippo Neri” di Roma dal professor Nicola Mangialardi, presidente della Sicve, e altrettanti in tutto il resto del mondo con risultati straordinari. Ma c’è un’altra novità che sta ormai prendendo piede è quella dei dispositivi vascolari di ultimissima generazione come i palloni da angioplastica medicati che danno la possibilità di portare, anche qui senza la necessità di tagli chirurgici, il farmaco anti aterosclerosi direttamente sulle placche delle pareti arteriose. Oppure gli stent innovativi che oltre a dilatare l’arteria ristretta rilasciano lentamente un farmaco che impedisce alla placca di riformarsi. E ancora, da sottolineare il trattamento mininvasivo di vasi nobili come le carotidi che portano il sangue al cervello con l’uso di rivoluzionari sistemi di protezione cerebrale e di nuovi stent impermeabili e conformabili alla parete dell’arteria, in grado di ridurre o di azzerare le complicazioni emboliche durante l’intervento. “La vita media della popolazione è aumentata di circa dieci anni – afferma il professor Nicola Mangialardi -nell’ultimo quarto di secolo. E questo anche grazie a più adeguati e sofisticati trattamenti delle patologie cardiovascolari. La migliore conoscenza e la possibile prevenzione dei fattori di rischio, i nuovi farmaci e, soprattutto, l’innovazione tecnologica in discipline come la chirurgia cardiovascolare hanno trasformato in realtà degli scenari che solo qualche decennio fa potevano sembrare fantascientifici”. La SICVE si pone proprio questo come obiettivo: l’appropriatezza delle cure per l’ottimizzazione della spesa.