Da Bolzano a Roma, c’è un caso Boschi al contrario. Il salviniano altoatesino Maturi, candidato dalla Lega nel Lazio

Da Bolzano a Roma, c’è un caso Boschi al contrario. Il salviniano altoatesino Maturi, candidato dalla Lega nel Lazio

Per la serie chi predica bene razzola male. “Quelli del Partito democratico hanno candidato la Boschi a Bolzano perché hanno vergogna a candidarla ad Arezzo”, ha tuonato il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando del caso dell’ex ministra, oggi sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, candidata in Alto Adige. Circostanza che, come noto, ha sollevato un polverone che la settimana scorsa ha addirittura portato all’addio di 14 esponenti dem altoatesini espressione della minoranza. Peccato che anche nelle liste del Carroccio ci sia chi ha usato lo stesso escamotage, addirittura con coincidenze di carattere logistico.

Si tratta, nello specifico, di Filippo Maturi. Nome che ai più, a livello nazionale, potrà non dire granché. Ma che proprio in Trentino è noto eccome. Classe ’84, nato a Bolzano, dov’è attualmente consigliere comunale d’opposizione, Maturi, leghista della prima ora e ‘salviniano’ di ferro, è candidato alla Camera al proporzionale, ma solo come terzo nel listino del Trentino-Alto Adige dietro a Diego Binelli e Stefana Segnana. Insomma, stando così le cose la sua elezione potrebbe essere a rischio. Potrebbe, appunto.

Sì, perché pur di portarlo a Montecitorio, a via Bellerio si è deciso di candidarlo anche nel Lazio. Proprio così. Sfogliando infatti le liste leghiste, non è difficile rendersi conto di come Maturi sia stato posizionato alle spalle della deputata uscente Barbara Saltamartini, romana e pluricandidata come capolista (Lazio 1-01, Lazio 1-02, Lazio 1-03 e Lazio 2-01). Insomma, tirando le somme l’interessato potrebbe ritrovarsi alla Camera ma da eletto nel Lazio e non nella sua Regione. Esattamente come la Boschi. A leggere i giornali locali, pare che nessuno dei vertici leghisti – strano ma vero – sapesse niente prima che le liste del Carroccio fossero chiuse. Ovviamente al contrario dell’interessato. Che, quando il quotidiano l’Alto Adige l’ha contattato per chiedergli spiegazioni, ha replicato: “Perché non l’ho comunicato prima? Io non sono uno che parla di sé, ma dei suoi programmi. E io sono altoatesino”. Tutto giusto. Ma se dovesse entrare in Parlamento da ‘laziale’, quali sarebbero le differenze con la deputata ‘renziana’? “Non lo so. In ogni caso – ha tagliato corto Maturi – lavorerò per il territorio”. Sarà.

Il suo nome salì all’onore delle cronache a maggio dell’anno scorso, quando il consigliere leghista postò sulla sua pagina Facebook una foto di lui vestito in tenuta da combattimento, con tanto di elmetto in testa e giubbotto antiproiettile, e sotto la scritta “live from Bolzanistan”. “Un anno fa la nostra città – scrisse a corredo dello scatto – è stata consegnata nella mani di coloro che l’hanno trasformata in ciò che è oggi: una città sempre meno sicura, dove stranieri si accoltellano in pieno centro alle 9 di mattina” e “si susseguono le risse tra immigrati, alcune zone sono diventate dormitori a cielo aperto, negozi centralissimi sono basi operative di spaccio su larga scala”. Il perfetto stile salviniano, non c’è che dire.

Tw: @GiorgioVelardi