Da Mc Donald’s Berlusconi ritorna pop. Mentre Renzi da Vespa stanca, così il Cavaliere cerca di recuperare elettorato

Da Mc Donald's Berlusconi ritorna pop. Mentre Renzi da Vespa stanca, così il Cavaliere cerca di recuperare elettorato

Più di un’intervista o di un’ospitata in un talk show poté una spremuta d’arancia da Mc Donald’s. Tutto vero. La foto di Silvio Berlusconi pubblicata due giorni fa da Calciatori brutti, la fanpage che su Facebook raccoglie il meglio e il peggio del gioco più bello del mondo, ha scatenato migliaia di reazioni, a cominciare ovviamente da quelle sui social network. Ironie, sfottò (“Closing dell’altro mondo”, il commento di un utente con ovvio riferimento alla difficoltosa cessione del Milan) ma pure qualche, seppur raro, messaggio di apprezzamento: “Semplicemente grandioso!”. L’immagine del Cavaliere immortalato nel noto fast food mentre consulta il menù in attesa che arrivi la bevanda è finito addirittura sul quotidiano britannico Daily Mail, non proprio tenero con lui ai tempi del caso Ruby. Per non parlare dei giornali di casa nostra. Qualcuno ha addirittura titolato con un pizzico di malizia: “Addio cene eleganti”. Al di là di come la si pensi, comunque, il leader di Forza Italia è tornato a far parlare di sé. “È stata una trovata geniale, molto astuta e ben studiata: per bere una spremuta Berlusconi poteva andare in un qualsiasi bar, però sa che se un personaggio come lui entra da Mc Donald’s qualcuno lo immortalerà e poi lo metterà in rete”, spiega a La Notizia Gianpietro Mazzoleni, professore di Comunicazione politica all’Università di Milano e autore di Politica Pop, saggio che analizza il matrimonio fra politica e cultura di massa.

Fuori dall’angolo – Certo, Berlusconi non è certamente diventato “pop” da oggi, ci tiene a ricordare Mazzoleni. “Nel corso dell’ultima campagna elettorale, tanto per dire, l’ex presidente del Consiglio è stato addirittura ospite di Uomini e camion su Radio Uno, ma è ovvio – ammette il docente – che un posto così ‘popolare’, meta per ragazzi e famiglie, mancava nel suo mosaico”. Circostanza che ha in qualche modo rivoluzionato la cosiddetta agenda setting, la teoria sociologica che riguarda l’influenza dei mezzi di comunicazione di massa sul pubblico in base alla scelta delle notizie e allo spazio che viene concesso loro. “Da un paio di giorni la rete, diventata ormai lo spazio dove si scambiano e si condividono la maggior parte delle informazioni, parla anche e soprattutto di questo”, dice a tal proposito Mazzoleni: “Con Renzi che ha in qualche modo ‘stancato’ il pubblico, Berlusconi ha cercato di uscire dall’angolo attirando l’attenzione su di sé con un gesto normalissimo, che milioni di persone fanno ogni giorno, per far presa su un elettorato medio-basso che magari in questo momento non si riconosce in nessuno dei partiti presenti sulla scena”. I precedenti non mancano: dall’ex segretario dem Pier Luigi Bersani beccato a bere una birra in un pub allo stesso ex sindaco di Firenze, che prima di diventare segretario e premier andò ospite di Maria De Filippi ad Amici. “C’è un filo rosso che unisce tutti questi episodi: oggi un politico che vuole dirsi tale deve essere necessariamente pop”, conclude Mazzoleni. E Berlusconi, questo, l’ha sempre saputo benissimo.

Tw: @GiorgioVelardi