Dal Governo strategia vincente. L’Italia torna credibile in Europa. Sodano (M5S): “Il premier ha tenuto testa a Juncker & C. Confermate tutte le misure chiave, obiettivo raggiunto”

Intervista al deputato del M5S in commissione Bilancio Michele Sodano

Dal Governo strategia vincente. L’Italia torna credibile in Europa. Sodano (M5S): “Il premier ha tenuto testa a Juncker & C. Confermate tutte le misure chiave, obiettivo raggiunto”

“Conte ha dimostrato di essere un interlocutore credibile con l’Europa ed ha ottenuto che gli italiani possano godere degli stessi diritti di altri cittadini europei”. Parola di Michele Sodano, deputato M5S in commissione Bilancio.

Procedura d’infrazione scongiurata scendendo dal 2,4% al 2,04% del rapporto deficit-Pil con Bruxelles che ci chiedeva all’inizio l’1,6%. Una vittoria o una sconfitta per il Governo?
“Innanzitutto va fatto un plauso al premier Conte che ha tenuto il punto nella trattativa con Bruxelles dimostrando di essere un interlocutore credibile a livello europeo. Cosa che non si può dire dei suoi predecessori usciti malissimo, nella passata legislatura, dal confronto con la Commissione Ue. L’Italia si è fatta rispettare, portando a casa un ottimo risultato, grazie ad un primo ministro capace di tenere testa ai vari Juncker e Moscovici”.

In pratica il Governo ha sparato alto all’inizio per ottenere più di quanto l’Europa voleva concedere all’Italia?
“La strategia è stata esattamente questa. Come in tutte le trattative l’obiettivo era quello di garantire agli italiani le misure che avevamo promesso in campagna elettorale e che ci hanno portato alla vittoria alle Politiche del 4 marzo. Una strategia che ha pagato dal momento che ci ha consentito di portare a casa Reddito di cittadinanza e Quota 100”.

Conte ha assicurato che per entrambe queste misure non ci saranno modifiche né nei contenuti né nella platea né nei tempi delle misure. Musica per le vostre orecchie, eppure Domborvskis ha parlato di slittamento. Chi ha ragione?
“Che a Bruxelles abbiano le idee confuse mi pare evidente, di certo noi ce le abbiamo chiarissime. Ciò che conta è che tutto ciò che è previsto dal contratto di Governo sia stato confermato nella Manovra. Per la prima volta i cittadini italiani potranno godere degli stessi diritti di cui molti cittadini europei godono già. Più che per le nostre orecchie, direi che è musica per le orecchie degli italiani”.

Però il premier ha espresso preoccupazione per il possibile rallentamento della crescita nel 2019, al punto da prevedere un accantonamento di 2 miliardi per fare fronte ad eventuali imprevisti. Vi preoccupa che il Pil possa crescere meno del previsto?
“Il quadro macroeconomico riguarda non solo l’Italia ma tutta l’Eeurozona. Disporre di un tesoretto di 2 miliardi sarà importante per sostenere la crescita qualora ce ne fosse bisogno. La priorità, al riguardo, è sbloccare la spesa. E lo faremo con due provvedimenti. Con la revisione del codice degli appalti per consentire ai Comuni di spendere i soldi che hanno in cassa. E con la legge anticorruzione (già approvata, ndr) che dà garanzie sul fatto che questi soldi siano spesi in modo trasparente, ponendo un freno alla piaga della corruzione che brucia ogni anno 10 miliardi di Pil”.

Il Governo ha ottenuto flessibilità per lo 0,2% del Pil per la messa in sicurezza delle infrastrutture e il dissesto idrogeologico. Parliamo di oltre 10 miliardi di investimenti in tre anni: quali saranno le priorità?
“Ripartire dalle piccole strade, dai cavalcavia e dalle gallerie, ma anche dalle grandi infrastrutture, soprattutto al Sud. L’obiettivo è connettere il Paese e le persone. Per centrarlo, più che di grandi opere l’Italia ha bisogno di opere di grande utilità”.

Ora la parola passa al Parlamento: i tempi per approvare la Manovra sono strettissimi…
“Tutto dipenderà dal Senato. Gli scenari sono due: chiudere alla Camera già entro domenica o, diversamente, subito dopo Natale. Di certo la Manovra sarà approvata entro il 2018, anche a costo di festeggiare il Capodanno in Aula”.