Dall’Artico al cimitero in Libia, altre spese folli nella Manovra. Chiesti quattrini pure per relitti e dizionari

Dopo aver assistito al Senato a una marea di emendamenti, tra cui spuntavano le solite mance e regalie, a Montecitorio ci si è superati sulla Manovra

Era, forse, inevitabile. Dopo aver assistito al Senato a una marea di emendamenti presentati, tra cui spuntavano le solite mance e regalie, a Montecitorio ci si è superati. I nostri deputati, infatti, hanno deciso di chiudere la legislatura nel migliore dei modi, presentando una mole di richieste di modifica spaventosa. Anzi: record. Perché è proprio di questo che si tratta: gli emendamenti che da lunedì la commissione Bilancio, presieduta da Francesco Boccia, dovrà scremare sono circa 6.100. Il calcolo è immediato: parliamo per ogni deputato mediamente di circa cento proposte emendative. Una montagna inverosimile.

Di tutto, di più – Ma a questo punto andiamo a vedere le amenità che i nostri deputati hanno pensato bene di richiedere. A cominciare, per dire, dall’emendamento presentato dalla dem Lia Quartapelle per finanziare con 272mila euro per il 2018 (più altri 22 per gli anni 2019e 2020) il cimitero italiano di Hammangi a Tripoli. Impossibile, ancora, non citare Marco Fedi (anche lui Pd) che, eletto nella circoscrizione Estero, ha pensato bene di chiedere un milione aggiuntivo alla dotazione già stabilita “in favore della stampa italiana all’estero”, più altri 1,5 milioni per le “Camere di commercio italiane all’estero”. Così, per non scontentare nessuno. Curioso, poi, anche l’emendamento presentato da Fabrizio Cicchitto, il quale chiede di spendere sei milioni complessivi per i prossimi tre anni quale “sostegno dell’Italia come Paese osservatore del Consiglio artico”. Rientrando a casa nostra, c’è ad esempio chi chiede di prevedere un fondo per garantire “benessere organizzativo” al personale delle Forze armate e chi, ancora, di finanziare con 600mila euro le operazioni di messa in sicurezza, trasporto e installazione presso l’Università di Milano del “relitto del naufragio avvenuto il 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia”. Ma non basta. Perché, ancora, c’è chi chiede di autorizzare la spesa di un milione per la “Fondazione Manifesta 12 Palermo” per valorizzare la produzione artistica di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018; e chi, invece, chiede di finanziare “le celebrazioni della battaglia di Montecassino”. Tutte interessanti iniziative. Il dubbio, però, è che dietro si nascondano fini elettorali. E così, ad esempio, Colomba Mongiello, deputata dem di Foggia, chiede di recuperare con un contributo di 1,5 milioni di euro il Parco Archeologico di Faragola, nel comune di Ascoli Satriano, in provincia di Foggia. E, come se non bastasse, la stessa Mongiello ha avanzato anche la proposta di assegnare un contributo per lo svolgimento delle celebrazioni del Centesimo anno di pubblicazione del Vocabolario della lingua italiana “Nicola Zingarelli”, assegnando 500mila euro a chi? Al comune di Cerignola. In provincia di Foggia. Infine, non poteva mancare l’occhio di ruiguardo per le scuole paritarie: una marea di emendamenti, infatti, chiedono fondi strutturali. Mentre, ad oggi, 3.500 borse di studio rischiano di svanire col taglio ai fondi universitari.