Microfoni segreti piazzata, grazie a malware e cyber armi, negli iPhone, telefoni cellulari di Google Microsoft e persino televisori Samsung. Tutto per intercettare e spiare milioni di persone in Europa, Medio Oriente e Africa. Si chiama Vault 7 ed è “la maggiore fuga di dati di intelligence della storia”. Sarebbe, secondo quanto rivelano i nuovi cablo di Wikileaks, il contenuto di un programma di hackeraggio segreto della Cia. A essere controllati non sarebbero solo privati cittadini, ma anche aziende americane ed europee. Non solo: la divisione segreta degli hacker della Cia ha condotto “illegalmente” attacchi che hanno messo a rischio molti top manager dell’industria, membri del Congresso, il governo americano e persino l’account Twitter di Donald Trump. Secondo la ricostruzione fornita dall’organizzazione di Julian Assange, la sede del maxi programma di hackeraggio è il consolato americano a Francoforte, usato sotto copertura come base logistica e operativa degli hacker di stato nord americani.

Sterminata, come detto, l’area geografica di competenza: non solo Italia, Germania, Francia e gli altri paesi Europei, ma anche tutto il Medio Oriente e l’Africa.

I documenti segreti pubblicati da Wikileaks su Twitter provengono dal Center for Cyber Intelligence della Cia. La fuga di notizie, inoltre, avrebbe un’origine assai semplice: secondo Assange, infatti, la Cia ha perso il controllo di gran parte del suo cyber-arsenale, compresi malware e virus di ogni genere. “Questa straordinaria collezione – ha spiegato l’organizzazione – che conta diverse centinaia di milioni di codici, consegna ai suoi possessori l’intera capacità di hackeraggio della Cia. L’archivio – hanno fatto sapere da Wikileaks – è circolato senza autorizzazione tra ex hacker e contractor del governo Usa, uno dei quali ha fornito a Wikileaks una parte di questa documentazione“.

Il rischio principale della enorme fuga di notizie è la proliferazione incontrollata di malware e virus, che possono finire in mano a stati rivali, cyber mafie e hacker di ogni tipo. Per Assange questa proliferazione delle cyber-armi può essere paragonata in termini di pericoli a quella del commercio globale delle armi tradizionali: “Una volta che una singola cyber-arma viene persa – spiega Wikileaks – può diffondersi in tutto il mondo in pochi secondi”.