De Luca indagato per corruzione. Il governatore campano non ci sta e rilancia: “Sono parte lesa, sostengo il lavoro della magistratura”

Ancora guai in vista per il governatore campano, Vincenzo De Luca. La Procura di Roma ha avviato indagini a suo carico per l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari di Anna Scognamiglio, uno dei giudici del Tribunale civile di Napoli che, lo scorso 22 luglio, confermando una precedente decisione del giudice monocratico, ha accolto il ricorso di De Luca, contro la sospensione dall’incarico di Governatore. Nella stessa inchiesta è indagato, per l’ipotesi di reato di induzione alla corruzione, il capo della segreteria di De Luca, Nello Mastursi, che lunedì si è dimesso da tale incarico. De Luca si difende reclamando  la sua “totale estraneità a qualunque condotta meno che corretta”, chiede di essere ascoltato dai magistrati e annuncia per domani una conferenza stampa per chiarire “ogni aspetto” della vicenda. Nell’inchiesta sarebbero indagati anche il marito del giudice Scognamiglio, Guglielmo Manna, in relazione a una sua richiesta di passaggio da un’Asl ad un’altra e ad un suo presunto collegamento con la sentenza emessa dal collegio di cui faceva parte la moglie. Da quanto si è saputo a Napoli, tale passaggio non è mai avvenuto.

LA REPLICA – Non ci sta Vincenzo De Luca che sostiene di essere “la parte lesa della vicenda”. Nella conferenza stampa di stamattina il governatore campano è andato al contrattacco: “Sostengo il lavoro dei magistrati. E li invito ad andare avanti”, ha detto De Luca. “Io sono parte lesa in questa vicenda, io e l’istituzione che rappresento. Non sono a conoscenza di nulla. Da Napoli lanciamo la sfida della trasparenza, della correttezza e del rigore amministrativo. Noi e il partito in cui milito siamo protagonisti di questa sfida e non arretreremo di un passo. Purtroppo siamo al solito massacro mediatico”.