Debito fuori controllo, l’Ue ci taglia le gambe

dalla Redazione

Arrivano le stime di crescita della commissione Ue e non si può certo dire che l’Italia ne esca bene. Esattamente il contrario. La Commissione ha rivisto al ribasso le stime di tutta l’Eurozona e anche i mercati ne hanno immediatamente risentito. Secondo la Commissione la recessione in Italia, quest’anno, sarà del -0,4% (-0,3% per il governo) con una ripresa, seppur lieve, nel 2015 stimata in un +0,6% del Pil (in linea con il Def) e dovuta “all’accelerazione della domanda esterna”. Nel 2016 è prevista una crescita dell’1,1%. Stime quelle della Commissione che si sono dimezzate, basti pensare che a maggio si indicava per l’anno prossimo una crescita dell’1,2%.

Ciò che però preoccuoa più di ogni altra cosa sono deficit e debito. I conti pubblici italiani sono un vero bagno di sangue: quest’anno, infatti, secondo i conti della Commissione si chiuderà con un disavanzo al 3% del Pil, proprio il limite oltre il quale scatta la possibile procedura d’infrazione. Il percorso di rientro dovrebbe essere molto più lento di quanto previsto da Roma. Ecco le previsioni di Bruxelles:per il 2016 il deficit/Pil sarà al 2,7%, contro il 2,6% previsto dal governo nell’ultimo aggiornamento della Stabilità (era al 2,9% prima della correzione di fine ottobre). Il bilancio in termini strutturali passa dallo 0,9% nel 2014 allo 0,8% nel 2015, all’1% nel 2016. Per quanto riguarda il debito, invece, si avrà un picco storico dell’indebitamento nel 2015, quando si passerò dal 132,2% del Pil per il 2014 al 133,8%, per scendere al 132,7% nel 2016.

E il nuovo ammonimento europeo ha innescato Renzi che ha ribadito: “Non mi farò dettare la linea dai tecnocrati di Bruxelles”. Immediata la risposta: “A Renzi dico che non sono il capo di una banda di burocrati: sono il presidente della Commissione Ue, istituzione che merita rispetto, non meno legittimata dei governi”. Così Jean Claude Juncker risponde ad una domanda del capogruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber in merito alle parole di Renzi a margine dell’ultimo Consiglio europeo, “Se la Commissione avesse dato ascolto ai burocrati il giudizio sul bilancio italiano sarebbe stato molto diverso”.