Decreto a misura di poveri. Il ministro Martina suona la carica al Governo e annuncia la super mancia elettorale: il reddito di inclusione

Un decreto contro la povertà, per introdurre il reddito di inclusione. Previsto proprio nell'ultimo anno di legislatura. E sembra una mancia elettorale

Un decreto contro la povertà, per introdurre il reddito di inclusione. Che viene messo in cantiere proprio nell’ultimo anno di legislatura (indipendentemente dallo scioglimento anticipato delle Camere). Il Governo Gentiloni si prepara a mettere in campo una maxi operazione elettorale, con la mancia più potente mai pensata negli ultimi mesi: un assegno mensile a chi non arriva a fine mese. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha annunciato l’accelerazione in un’intervista a La Repubblica“Dobbiamo concretizzare in tempi rapidi il reddito di inclusione per svoltare con gli strumenti di contrasto alla povertà, in sostegno di famiglie e persone in grave difficoltà economiche”, ha detto. Aggiungendo: “Si tratterà di un sostegno finanziario non assistenziale, che dovrà rispettare determinati criteri e che coinvolgerà nella prima fase famiglie con minori. Per ampliare poi il bacino con l’aumento delle risorse”.

Non c’è dubbio sulla bontà della misura, vista il graduale impoverimento dovuta all’interminabile crisi economica. Tuttavia qualche sospetto arriva però sulla tempistica della decisione. Anche se Martina ha tentato di respingere le accuse al mittente: “È un provvedimento atteso da parecchio tempo. Per la prima volta abbiamo risorse strutturali per finanziare un intervento come questo, siamo l’unico Paese in Europa a non avere uno strumento di contrasto universale alla povertà. Si colma piuttosto una lacuna. Io rivendico il lavoro fatto dal governo Renzi in questo senso”.