Derby Roma-Lazio. Il pomeriggio bollente del prefetto Gabrielli con le curve fuori dallo stadio. Quanti agenti ci vorranno per l’ordine pubblico?

di Marco Castoro

Prima premessa: le curve sono un porto franco dove comandano i capi ultrà. E molti obbediscono come pecore nel gregge. Seconda premessa: tra migliaia di tifosi si nascondono decine di teppisti a cui dovrebbe essere proibito l’ingresso allo stadio. Terza premessa: il prefetto di Roma e le forze dell’ordine fanno bene a cercare una strada ordinata per rendere gli spalti più sicuri. Stabilendo delle regole e utilizzando deterrenti come barriere, microfoni direzionali e telecamere. Queste tre premesse, tuttavia, potrebbero svanire come i sogni dei bambini se domenica pomeriggio a Roma si dovesse scatenare una guerriglia cittadina nei pressi dello stadio tra ultrà romanisti e laziali.

LO SCIOPERO
Le curve si stanno opponendo in maniera drastica alle nuove disposizioni. Soprattutto alle barriere che separano i settori ed evitano lo scavalco da parte dei tifosi che finiscono per occupare posti diversi da quelli indicati nei biglietti. Un mischia-mischia che rende la curva ancora più anarchica. E pericolosa. Soprattutto non permette di individuare i responsabili di eventuali reati perché i posti nominativi sono stati scambiati. Seppure grazie all’uso di microfoni direzionali e telecamere non dovrebbe poi essere così difficile dare un volto e una voce ai teppisti.

IL PERICOLO
Domenica alle 15 si gioca il derby Roma-Lazio e, come da prassi, Olimpico e vie adiacenti diventeranno zona rossa, off-limits presidiata dalle forze dell’ordine. Chiusa al traffico e ad alto rischio scontri. Per fortuna si gioca di domenica e non di lunedì come nel maggio scorso quando c’erano pure le scuole e i negozi aperti. Ma se allora furono utilizzati 1500 poliziotti per vigilare sull’ordine pubblico, quanti ce ne vorranno domenica con le tifoserie fuori allo stadio? Più di ventimila supporters tra romanisti e laziali continueranno a disertare per sciopero le curve ma si collocheranno nei dintorni. E se ci scappasse il morto come andrebbe a finire? Apriti cielo! Ci sarebbe la corsa in massa a chiedere le dimissioni del prefetto. Perché lo stadio è la zona più sicura dove non accadono incidenti e accoltellamenti. Gli agguati avvengono fuori. Perciò sarebbe stato meglio far entrare i tifosi dentro l’Olimpico. Almeno al derby.