Dopo 14 anni i Carabinieri hanno arrestato il presunto mandante dell’omicidio di Matilde Sorrentino, la madre coraggio di Torre Annunziata che denunciò i pedofili

La donna fu assassinata il 26 marzo 2004 ad Torre Annunziata

I carabinieri hanno arrestato il presunto mandante dell’omicidio, avvenuto nel 2004, di Matilde Sorrentino, la madre coraggio di Torre Annunziata (Napoli) che con le sue denunce permise di portare alla luce un giro di abusi e stupri subìti da diversi bambini consentendo l’arresto di alcuni pedofili.

Si tratta di Francesco Tamarisco, 45 anni. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri su ordine del Gip del Tribunale di Torre Annunziata.  Il delitto si consumò il 26 marzo 2004. La donna venne freddata da diversi colpi di pistola fuori dalla sua abitazione. Le indagini consentirono di individuare l’autore materiale dell’omicidio, Alfredo Gallo, oggi 40enne, condannato all’ergastolo in via definitiva.

Matilde Sorrentino, insieme ad altre due madri, ebbe il coraggio di denunciare e fornire gli elementi utili agli inquirenti per risalire agli autori degli abusi compiuti sui loro bambini . Le dichiarazioni della “mamma coraggio” vennero acquisite sia durante le indagini preliminari, sia nelle udienze celebrate al tribunale di Torre Annunziata. In primo grado furono condannati in primo grado a pesanti pene detentive 17 dei 19 indagati.

“L’omicidio della donna – ha spiega il procuratore di Torre Annunziata Alessandro Pennasilico – rappresentò, alla luce delle complessive emergenze investigative e probatorie, il tragico epilogo di una delle più gravi vicende criminali verificatesi sul territorio di Torre Annunziata, ovvero quella relativa al sistematico abuso e stupro di diversi bambini a opera di un’organizzazione di pedofili attiva nel così detto quartiere dei ‘Poverelli'”.

Le indagini recenti hanno consentito di individuare Tamarisco, capo dell’omonimo gruppo criminale detto dei “Nardielli”, con base a Torre Annunziata ed operante nell’ambito del traffico di stupefacenti, a carico del quale, ha spiegato il procuratore Pennasilico, “è stata acquisita una cifra gravemente indiziaria tanto da ritenerlo il mandante e l’organizzatore dell’omicidio di Matilde Sorrentino”. Il 45enne nutriva “gravi ragioni di astio e di risentimento” nei confronti della donna che “aveva osato denunciarlo”.