L’intervista/2. Crisafulli va all’attacco: “Il Pd è stato un disastro. Adesso serve una svolta. Renzi si dimetta”

Dopo il voto in Sicilia, Crisafulli va all'attacco: "Il Pd è stato un disastro. Adesso serve una svolta. Renzi si dimetta"

Quando risponde al telefono, alle cinque di ieri pomeriggio, lo spoglio delle schede è ancora in corso. Ma Mirello Crisafulli mette subito il dito nella piaga. “Posso darle un commento grossolano, non sono riuscito ancora ad avere tutti i dati: la Sicilia è un paese del Nord Africa”, dice caustico quello che per tutti sull’isola è ‘il ras di Enna’, finito – quattro anni e mezzo fa – nella lista degli “impresentabili” del Pd.

Quello che però appare chiaro da subito…
Appare chiaro che per il Pd è stato un disastro.

Ecco, proprio questo le stavo chiedendo.
C’è una responsabilità totale della segreteria nazionale del Pd, che ci ha infilati in un cul-de-sac.

Eppure da subito è iniziato lo scaricabarile.
Ma quale barile e barile? Renzi ha il cento per cento delle colpe. Può essere mai che dentro al partito decide tutto lui e poi non ha nessuna responsabilità?

Lui però ha detto che…
Lui può dire quello che vuole, non gli credono più nemmeno a casa sua. Candidando Micari, Renzi pensava di ottenere un grande risultato, invece ha solo rotto la coalizione consegnando la vittoria al Centrodestra.

Quindi dovrebbe dimettersi?
E certo. Le dimissioni sarebbero un atto dovuto ma non ci saranno: chiederle è tempo perso. E poi, Renzi dovrebbe liberarsi di questo ‘cerchio tragico’ che ha intorno a sé.

Del “cerchio tragico” fa parte anche Davide Faraone?
Faraone chi?

Questa però è vecchia…
Parliamo di quello della Buona scuola? Adesso alla Sanità sta facendo meglio… Comunque lo conosco poco. Sa, quando va in giro sembra di stare in Egitto: cammina con tutta la corte dei miracoli appresso. Non sono abituato a sentire questi qua…

Faccio l’avvocato del diavolo…
Lo faccia, lo faccia.

Lei, è noto, ha il dente avvelenato con Renzi.
Veramente è il contrario: è lui che ce l’ha con me e con chi vince. Perché è chiaro che con una linea diversa dalla sua si vince.

Ma se Renzi dovesse dimettersi poi che si fa?
Serve una svolta radicale. Chi dovrebbe prendere il suo posto? Non lo faccia dire a me, appartengo alla categoria degli “impresentabili”. Arrivederci.

Tw: @GiorgioVelardi