Dopo la Brexit, gli investimenti. Renzi chiede all’Europa meno vincoli di bilancio

Un'opportunità. Matteo Renzi, sin dal giorno dopo la Brexit, ha ribadito questo concetto. Ecco come vuole capitalizzare il referendum in Gran Bretagna.

Un’opportunità. Matteo Renzi, sin dal giorno dopo la Brexit, ha ribadito questo concetto. E ora prende forma: la vittoria del Leave al referendum in Gran Bretagna ha consegnato al presidente del Consiglio l’occasione di chiedere un allentamento sui vincoli di bilancio. Almeno per quanto riguarda gli investimenti. “Bisogna aprire una nuova stagione di investimenti e non solo di discussioni finanziarie”, ha affermato il premier in un’intervista alla Cnn. Un messaggio riportato anche al presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz. “Parliamo di Italia-Germania”, ha ironizzato Renzi in riferimento al quarto di finale di Euro 2016. Ma in realtà l’obiettivo è quello di cercare una sponda tra i socialdemocratici tedeschi.

La strategia del presidente del Consiglio è stata ribadita dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. “È fondamentale che l’Ue consideri gli investimenti pubblici incrementali e le misure fiscali per favorire quelli privati fuori dai parametri del patto di Stabilità per i prossimi tre anni”, ha scritto in una lettere l’ex inviato di Palazzo Chigi a Bruxelles. Perché “i cittadini europei chiedono sicurezza economica e geopolitica ed è nostro dovere assicuragliela senza indulgere in vuote velleità di grandeur nazionale o in astratti dogmatismi economici”, ha evidenziato Calenda.

L’interesse di Renzi è anche legato al contesto politico nazionale. “C’è la possibilità che il populismo cresca in Italia, in Danimarca e altrove in Europa. È il momento di una forte risposta e reazione, focalizzata sui valori dell’Ue. Se parleremo di Europa sociale, di lavoro, di valori, e non solo di finanza e di mercato unico, l’Europa tornerà ad essere la nostra casa ed i populismi saranno sconfitti”, ha detto il premier. E sulla politica in generale ha messo sul campo una riflessione: “Penso che questo sia un momento di grandi cambiamenti. Le differenze non sono quelle tradizionali tra destra e sinistra, ma tra la paura ed il coraggio, tra un mondo basato sui muri e uno basato sull’apertura, sulla piazza, sul dialogo. Il mio Paese è grande perché crede nel futuro basato sulla piazza e non sul muro”. Infine lo slogan a effetto: “Non è tempo di divisioni, ma di visione”.

Sull’uscita di Londra dall’Unione europea, Renzi ha ribadito la linea: “I mercati non possono aspettare. Va bene lo shock, ma questo è il momento di reagire e di voltare pagina”. E in questa direzione l’asse con la Francia è solido, anche se Angela Merkel ha preferito sposare una posizione più prudente. “Prendiamo atto che la Gran Bretagna non ha ancora presentato richiesta formale di uscita, ma la Gran Bretagna prenda atto che nessun colloquio informale potrà partire prima”, ha dichiarato la cancelliera tedesca.